Al nuovo oscurantismo secolarista i porno-pedo-media tracciano la rotta
di Giuliano Ferrara
Certo che esistono preti capaci di abusi sessuali, omosessuali e pedofili. Come esistono laici, in ogni settore della vita privata e della vita civile, capaci di ridurre a strumento il corpo di un altro. La differenza, semmai, sta nel fatto, segnalato da un’invettiva di Francesco Agnoli su queste colonne, che per i cattolici questo abuso è indubitabilmente peccato, mentre per la morale laica è sempre più difficile fissare un confine che divida un amore diverso da un’offesa all’umanità e ai diritti dell’altro, e in particolare del bambino o della bambina. In Olanda, accanto alla legislazione matrimoniale tra le più variegate e libere del mondo, è sorto in nome della libertà un partito che intende riabilitare il concetto e la pratica della pederastia. Nella tradizione greco-pagana e romana, prima del cristianesimo, l’amore e il libero desiderio per i fanciulli e le fanciulle erano d’altra parte uno dei codici poetici e filosofici nobili della vita associata. Ma ora il mondo di Lolita e del marchese De Sade rovescia il proprio libertinismo, sia nella sua versione letteraria alta sia in quella bassa, semplicemente morbosa e brutale, in una caccia alle streghe cattoliche, nel rogo ideologico di un’istituzione, il sacerdozio, che la Riforma protestante e gli spiriti protestanti del mondo moderno rigettano in nome del sacerdozio universale, nel quadro di un attacco illiberale ai sacramenti e alla tradizione della chiesa fondata da Gesù Cristo. Una campagna vergognosa la cui rotta è tracciata invariabilmente dai media pedo-pornografici, con le facce imbellettate e i capelli imbionditi dall’henné a testimoniare il diritto alla generalizzazione, alla diffamazione specifica, all’insinuazione, al delirio morboso che trasforma fatti precisi in fenomeni diffusi e fuori controllo, adombra complicità per ogni dove, punta in alto per attaccare il clero come tale e rimodellare la chiesa dall’interno secondo i dogmi fanatici della cultura secolarista. Primo dogma lo share.
Siamo appena usciti dal Grande Fratello Pedofilo di Rignano Flaminio, non abbiamo ancora elaborato il lutto di un’indagine che ha fatto strame di persone umane e di bambini vessati dalle fobie adulte senza uno straccio di prova, in omaggio al culto morboso dell’antipedofilia militante, ed ecco che l’amore dovuto ai piccoli diventa strumento d’attacco calunnioso in odio ai preti e a quel che significano di diverso, di irriducibile, nel mondo moderno. Laicisti Torquemada da strapazzo, che hanno fatto fuori un cattolico da un incarico pubblico in Europa accusandolo di aver usato la parola peccato, pur ben distinta dalla parola reato, importano in Italia al livello più basso, la programmazione di quell’azienda culturalmente fallita che è la Rai, un banale volantino anticlericale confezionato da quell’azienda civilmente fallita che è la Bbc, tribuna di tutte le calunnie sulla guerra e sulla pace. Buona visione.
Siamo appena usciti dal Grande Fratello Pedofilo di Rignano Flaminio, non abbiamo ancora elaborato il lutto di un’indagine che ha fatto strame di persone umane e di bambini vessati dalle fobie adulte senza uno straccio di prova, in omaggio al culto morboso dell’antipedofilia militante, ed ecco che l’amore dovuto ai piccoli diventa strumento d’attacco calunnioso in odio ai preti e a quel che significano di diverso, di irriducibile, nel mondo moderno. Laicisti Torquemada da strapazzo, che hanno fatto fuori un cattolico da un incarico pubblico in Europa accusandolo di aver usato la parola peccato, pur ben distinta dalla parola reato, importano in Italia al livello più basso, la programmazione di quell’azienda culturalmente fallita che è la Rai, un banale volantino anticlericale confezionato da quell’azienda civilmente fallita che è la Bbc, tribuna di tutte le calunnie sulla guerra e sulla pace. Buona visione.
«Il Foglio» del 1 giugno 2007
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