di Andrea Tornielli
Stephen Hawking e la sua tesi che "cancella" Dio dall’origine dell’universo? "Lo scienziato dovrebbe decidersi: o si occupa di scienza, o fa il teologo. Trovo curioso che l’integralismo di cui veniva accusata la Chiesa dei secoli passati oggi riviva capovolto e ci siano uomini di scienza che pretendono di negare Dio...". Don Massimo Camisasca, superiore della Fraternità sacerdotale San Carlo, ha insegnato filosofia nei licei, alla Cattolica di Milano e alla Lateranense a Roma, ed è autore di numerosi saggi e di una storia del movimento di Comunione e Liberazione.
La scienza si occupa del "come", non del "perché". Davanti a certi fatti di cronaca, davanti al dolore innocente, sembra però non esserci alcun perché.
"Il male e il dolore innocente rappresentano la più grande difficoltà dal punto di vista esistenziale alla fede nell’esistenza di Dio. Se Dio esiste, perché c’è il male? È la domanda più radicale che l’uomo possa farsi e la ragione da sola non basta per rispondere. Avvertiamo la drammaticità di questa domanda perché siamo fatti per la felicità e subiamo come un’ingiustizia il limite, la morte, il dolore innocente".
Un suicida cade dal 39º piano e si salva,mentre un ragazzo viene assassinato dall’auto pirata: Dio è indifferente?
"È una risposta che viene data: Dio ha dato inizio al mondo ma poi se n’è disinteressato. Ma già dal punto di vista razionale questa tesi, pur emotivamente comprensibile, non tiene perché è contraria all’idea stessa di Dio. Soprattutto, la cieca malvagità del caso non è una risposta che possa soddisfare il cuore dell’uomo, che si ribella, come scrive Pascoli, ad essere soltanto un po’ di polvere nell’universo".
E allora, qual è la risposta?
"La tradizione ebraico-cristiana ci parla di un Dio buono, che ha voluto e creato il mondo e che vuole il nostro bene ...".
Ma se Dio è buono come si spiega il dolore innocente?
"Dio ha creato il mondo, ma la creazione non è interamente compiuta perché Dio ha voluto l’uomo libero e partecipe della sua creazione. La libertà dell’uomo è un grande mistero. L’uomo è libero, può rifiutare il bene e non possiamo dimenticare che oltre a Dio e l’uomo, la cui natura è ferita dal peccato originale, c’è un terzo attore, il Maligno".
Perché Dio non ha salvato il ragazzo in motorino?
"In quel caso siamo di fronte a qualcuno che ha provocato la sua morte guidando in stato di ubriachezza. Ma questo non basta. Non c’è risposta razionalmente soddisfacente da dare a un genitore, non c’è risposta alla domanda sulla sofferenza dei bambini, anche se molte volte il loro dolore è causato da un uso bestiale della libertà da parte dei grandi. È un mistero che ci obbliga ad andare al di là. Claudel ha scritto che Gesù non è venuto a spiegare la croce, ma a distendersi sulla croce. La risposta di Dio al male provocato dalla libertà dell’uomo non è una teoria, ma il Figlio che ha sofferto e si è donato per noi: con lui e in lui non siamo più soli di fronte alla drammatica domanda sul male".
La scienza si occupa del "come", non del "perché". Davanti a certi fatti di cronaca, davanti al dolore innocente, sembra però non esserci alcun perché.
"Il male e il dolore innocente rappresentano la più grande difficoltà dal punto di vista esistenziale alla fede nell’esistenza di Dio. Se Dio esiste, perché c’è il male? È la domanda più radicale che l’uomo possa farsi e la ragione da sola non basta per rispondere. Avvertiamo la drammaticità di questa domanda perché siamo fatti per la felicità e subiamo come un’ingiustizia il limite, la morte, il dolore innocente".
Un suicida cade dal 39º piano e si salva,mentre un ragazzo viene assassinato dall’auto pirata: Dio è indifferente?
"È una risposta che viene data: Dio ha dato inizio al mondo ma poi se n’è disinteressato. Ma già dal punto di vista razionale questa tesi, pur emotivamente comprensibile, non tiene perché è contraria all’idea stessa di Dio. Soprattutto, la cieca malvagità del caso non è una risposta che possa soddisfare il cuore dell’uomo, che si ribella, come scrive Pascoli, ad essere soltanto un po’ di polvere nell’universo".
E allora, qual è la risposta?
"La tradizione ebraico-cristiana ci parla di un Dio buono, che ha voluto e creato il mondo e che vuole il nostro bene ...".
Ma se Dio è buono come si spiega il dolore innocente?
"Dio ha creato il mondo, ma la creazione non è interamente compiuta perché Dio ha voluto l’uomo libero e partecipe della sua creazione. La libertà dell’uomo è un grande mistero. L’uomo è libero, può rifiutare il bene e non possiamo dimenticare che oltre a Dio e l’uomo, la cui natura è ferita dal peccato originale, c’è un terzo attore, il Maligno".
Perché Dio non ha salvato il ragazzo in motorino?
"In quel caso siamo di fronte a qualcuno che ha provocato la sua morte guidando in stato di ubriachezza. Ma questo non basta. Non c’è risposta razionalmente soddisfacente da dare a un genitore, non c’è risposta alla domanda sulla sofferenza dei bambini, anche se molte volte il loro dolore è causato da un uso bestiale della libertà da parte dei grandi. È un mistero che ci obbliga ad andare al di là. Claudel ha scritto che Gesù non è venuto a spiegare la croce, ma a distendersi sulla croce. La risposta di Dio al male provocato dalla libertà dell’uomo non è una teoria, ma il Figlio che ha sofferto e si è donato per noi: con lui e in lui non siamo più soli di fronte alla drammatica domanda sul male".
«Il Giornale» del 4 settembre 2010
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