09 luglio 2007

La schedatura del prof un boomerang per la maturità

Sul web i profili dei possibili commissari d'esame
di Umberto Folena
Tic tac. Il timer implacabile scandisce i giorni che separano gli studenti dall'esame e dalle fauci del commissario esterno. Chi sarà costui? Lupo o agnello? Apocalittico o integrato? Nell'era giurassica della teleselezione, ci affidavamo al passaparola: "Il tuo prof di matematica viene da Napoli? A Napoli ho un biscugino, lo chiamo subito". Nell'era di Internet, tutto è più semplice. Un sito specializzato in servizi formali ed informali (mettiamola così) agli studenti ha istituito il servizio "Cercaprof". Gli studenti sono invitati a inserire nel database una scheda riguardante i propri professori, che potrà essere consultata dai coetanei. Pare che i prof inseriti siano già settemila e i contatti, dai primi di maggio, 300 mila.
Un'antipatica schedatura? Il sito garantisce di controllare i profili uno per uno: tassativamente vietati i commenti "inerenti abitudini sessuali, convinzioni politiche, religiose e stato di salute". Abbiamo controllato le ultime schede inserite e le abbiamo trovate scarne ed essenziali. Sarà meglio che sgocciolino sudore sul manuale di fisica coloro che si ritroveranno in trasferta il professor G. C. di Varese, che un suo studente definisce "molto severo": predilige "un look normale, richiede il massimo rigore nell'esposizione e interroga di preferenza sull'induttanza solenoide e sulle equazioni di Maxwell". Sembrerebbe un osso duro al pari della professoressa di matematica R. P., da Firenze. Davanti a lei meglio presentarsi con "un look molto formale e severo: una delle prof più toste che conosca! Vi consiglio di stare molto attenti anche alla forma (l'italiano) in cui esponete". Essendo fiorentina, è prevedibile che sia sensibile a seni e coseni, ma anche ai congiuntivi. Andrà meglio per chi capiterà con la biologa A. N., di Taranto, "generosa, nessuna preferenza per il look: comprende le difficoltà degli alunni e se può li aiuta". Domande? Di preferenza sul mare, d'altronde è di Taranto…
Tutto qui. Pericoli per la privacy? Altrochè, a nessuno piace essere "schedato" senza permesso. Sospetti? Tantissimi: chi impedisce a qualche professore burlone di mettere in rete la scheda propria, o di un proprio collega? Il depistaggio è un possibile effetto collaterale di ogni operazione di intelligence. Utilità? Scarsina. Grazie anche a questo articolo, e grazie soprattutto al lancio d'agenzia che lo ha ispirato, i prof sanno del sito e andranno a controllare la propria scheda. A quel punto, il professor G. C. interrogherà mai un candidato sull'induttanza solenoide? Ne dubitiamo. Molto meglio l'antico passaparola bisbigliato: altrettanto inattendibile e foriero di panico, ma almeno restava una cosa circoscritta a una manciata di persone, non finiva in pasto a 300 mila (per cominciare). No, non è bello che domani il collega di italiano di G. C. gli dia di gomito in sala professori: "Ehi, sul web gira voce che sei una carogna maniaca di Maxwell". Non sarebbe neanche bello se accadesse, per la pena del contrappasso, che un sito di professori pubblicasse le schede degli studenti: "Potrebbe fare ma non si applica", con i consigli per il collega commissario: "Se vuoi fregarlo, interrogalo sull'induttanza solenoide", eccetera.
Un consiglio spassionato ai candidati: concentratevi sulle materie. L'unica informazione davvero preziosa sui prof sarebbe quella sulla squadra del cuore. La scorsa estate i prof interisti erano molto, molto più morbidi dei prof juventini. La prossima estate idem. Scommettiamo?
«Avvenire» del 31 maggio 2007

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