14 luglio 2007

Cristianesimo, sale dell'Occidente

Parla lo storico Thomas E. Woods jr.: «Sui media domina una leggenda nera sulla Chiesa "oscurantista". La realtà è l'opposto»
di Lorenzo Fazzini
«Nessun storico crede davvero che la civiltà occidentale derivi solo da classicità, Rinascimento e Illuminismo»«L’idea di un universo ordinato secondo leggi naturali ben fisse è sorta nell’Occidente cattolico che vedeva nell’ordine di Dio un Suo segno»
Antiscientifica, nemica della libera espressione artistica, oscurantista in campo sociale e foriera di ogni lato buio della storia. A leggere con un certo disincanto un po' di pubblicistica nostrana oppure orecchiando qualche salotto televisivo, parrebbe che alla Chiesa cattolica manchi soltanto la definizione storiografica per essere assurta allo status di "regime totalitario". A smontare tale stantio cliché populista con una panoramica storica a largo raggio (e con impronta divulgativa, fatto che - come nota nella prefazione Lucetta Scaraffia - risulta di grande utilità) è un giovane studioso americano, Thomas E. Woods jr., di cui in questi giorni Cantagalli pubblica Come la Chiesa cattolica ha costruito la civiltà occidentale. Da notare che Woods, senior fellow in Storia al Ludwig von Mises Institute, non sostiene solo che l'Occidente abbia radici cristiane, ma che proprio il cattolicesimo sia stata la linfa vitale che ha dato origine al grande albero della cultura e società occidentale così come oggi la conosciamo.
Professor Woods, perché ha deciso di scrivere questo libro?
«I docenti di Storia medievale o di Storia della scienza tendono ad essere più comprensibili sulle vicende della Chiesa rispetto a coloro che insegnano altre discipline, più portati a diffondere miti e leggende riguardo a quest'ultima. Il grande pubblico è stato istruito (a scuola e dai media) a credere ad ogni sorta di nonsenso sulla Chiesa. Questi miti sono stati confutati in libri di spessore accademico, ma la maggior parte della gente non li legge mai. Il mio testo attinge a queste opere e le rende accessibili al lettore medio».
Nella Costituzione dell'Unione europea non c'è menzione delle radici cristiane. Cosa pensa di tale scelta?
«Rigettare le radici cristiane dell'Europa è l'apice dell'assurdità. Nessun storico moderno prende seriamente in considerazione l'idea che la civiltà occidentale derivi esclusivamente dal mondo classico, dal Rinascimento e dall'Illuminismo, come se il c osiddetto Medio Evo non fosse altro che un periodo di stagnazione o repressione».
Nel suo libro lei argomenta che la Chiesa cattolica ha plasmato la civiltà occidentale e fa una serie di esempi: il sistema universitario, la tradizione artistica, il diritto internazionale,… Quale il contributo più importante?
«La vera storia della relazione tra la Chiesa e la scienza è senza dubbio il fatto di maggior rilevanza. Per lungo tempo la gente ha considerato assodato che la Chiesa sia stata un ostacolo allo sviluppo scientifico. I moderni studiosi di scienza - sia cattolici che non - respingono tale visione, purtroppo ancora insegnata ai nostri figli. Dubito che vi sia chi sappia che trentacinque crateri lunari si chiamano come altrettanti scienziati gesuiti oppure che fu un gesuita (Giambattista Riccioli) il primo a misurare l'accelerazione di un corpo in caduta libera. O, ancora, che fu un membro della Compagnia di Gesù - Francesco Maria Grimaldi - a scoprire il fenomeno della diffrazione della luce».
Perché la scienza è stata una conquista cattolica?
«Importanti aspetti della visione del cattolicesimo hanno aiutato ad assicurare il successo della scienza in Occidente. Il metodo scientifico non può funzionare senza che gli esperimenti siano ripetibili e ciò può avvenire solo se l'universo è ordinato. Se non posso aspettarmi di ottenere lo stesso risultato quando lo ripeto nelle medesime condizioni, ecco che diventa impossibile fare scienza. L'idea di un universo ordinato secondo leggi naturali ben fisse è sorta nell'Occidente cristiano perché l'ordine di Dio è stato considerato come un segno della Sua bontà. Sant'Anselmo non era il solo tra i teologi a distinguere tra la potentia assoluta di Dio e la sua potentia ordinata. In altre parole, sebbene Dio possieda il reale potere di governare l'universo in maniera capricciosa, Egli non ha voluto esercitare tale potestà dal momento ciò non era adatto alla Sua natura. La fiducia in una strutturazione dell'universo, congiu nta al fatto di credere che esso possa essere compreso in via quantitativa (come afferma il Libro della Sapienza 11,21, uno dei versetti biblici più citati nel Medio Evo), ha creato il contesto intellettuale nel quale la scienza ha potuto nascere in Occidente».
Lo storico delle religioni Philip Jenkins sostiene che l'anticattolicesimo sia l'ultimo pregiudizio oggi accettabile. Perché ciò avviene?
«Alcuni intellettuali e celebrità occidentali odiano la Chiesa perché ne rimprovera gli immorali stili di vita. Altri credono al mito illuminista per cui tutte le forme di progresso provengono dai laicisti che hanno combattuto la Chiesa. Ai nostri giorni i cattolici sono considerati stupidi, superstiziosi e deboli perché hanno bisogno della loro gretta fede in Dio per confortare se stessi. L'idea che qualcuno possa supportare i principi cattolici e difenderli con argomenti filosofici è semplicemente ignorata. E ciò avviene nonostante esista una fruttuosa relazione tra fede e ragione lungo un vasto periodo della storia della Chiesa: Anselmo e Tommaso d'Aquino, ad esempio, hanno posto senza sosta domande filosofiche e teologiche, impegnando molto spesso la ragione per giungere alle loro conclusioni».
«Avvenire» del 14 giugno 2007

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