17 dicembre 2010

Il divorzio fa più male alla salute di lui

Studio svedese: rischio di demenza triplicato
Fonte: Adnkronos
Se a risentire maggiormente della separazione è il cuore femminile, l'uomo può cadere nell'alcolismo e depressione
Il divorzio nuoce gravemente alla salute, ma con i dovuti distinguo per lui e lei. Se a risentire maggiormente del matrimonio naufragato è il cuore femminile, l'ormai ex marito è più a rischio di buttarsi nell'alcol o soffrire di depressione, come riporta un articolo del Daily Mail. Togliersi la fede mette entrambi in pericolo di demenza, ma rosicchia prevalentemente l'aspettativa di vita di lui: il rischio di morte è infatti dieci volte maggiore per un divorziato rispetto a un uomo sposato della stessa età. Mettendo insieme gli studi scientifici realizzati finora per testare la salute dopo nozze andate male, risulta evidente che mandare all'aria un matrimonio intossica le giornate ma anche la salute. Unica eccezione il fisico maschile, che secondo i risultati di uno studio svedese condotto su 9mila uomini di circa 40 anni, sembra giovarsi della nuova vita da single. Per il resto, il fallimento del matrimonio sembra portare solo grane. Uno studio della University of Texas che ha coinvolto 9.500 persone ha rilevato che, a 60 anni, il 33% delle donne divorziate si imbatte in malattie cardiovascolari, contro il 21,5% delle mogli stabilmente sposate. Per gli uomini, almeno sul fronte degli acciacchi per il cuore, le cose sembrano andare meglio: il 37,5% dei divorziati si ammala per acciacchi a vasi o arterie rispetto al 31,7% dei mariti che rimangono accanto alla donna che hanno sposato. Ma se guardiamo all'alcolismo e al mal di vivere, è lui a pagare il prezzo più alto della separazione.

LONGEVITÀ - Uno studio statunitense ha infatti mostrato che gli uomini separati o divorziati hanno dieci volte più probabilità di richiedere assistenza psichiatrica rispetto a chi è sposato. Anche le donne, seppur in misura minore, sono in pericolo se il matrimonio naufraga: per loro la probabilità di chiedere aiuto è cinque volte più alta rispetto alle mogli con l'anello rimasto saldo al dito. Salgono, inoltre, i rischi di lasciarsi andare cedendo al fascino della bottiglia per chi si lascia un matrimonio alle spalle. E lui, in questo caso, risulta essere più a rischio. Le brutte notizie non finiscono qui per chi manda all'aria le nozze. I pericoli di demenza, mostra infatti uno studio svedese, risultano addirittura triplicati, probabilmente a causa - ipotizzano i ricercatori - dei minori stimoli, del calo della comunicazione e del problem solving che, nella vita a due, è pane quotidiano. Infine il tassello della longevità, ultima tegola per chi ripone nel cassetto la fede: le coppie sposate, in media, vivono sette anni in più rispetto ai single. Dopo una separazione, anche se non si trascorre tanto tempo da soli, l'aspettativa di vita si riduce di ben tre anni, con gli uomini che ancora una volta pagano il conto più salato. Lo stress gioca sicuramente un ruolo determinante, ma i single, soprattutto se appartenenti al sesso "forte", sono anche più propensi a passatempi a rischio, come l'alcol, il fumo, la promiscuità sessuale e una guida più indisciplinata e veloce. Uno studio condotto in 16 Paesi ha dimostrato che per i divorziati il rischio di morte è dieci volte superiore rispetto agli uomini sposati della stessa età.
«Corriere della Sera» del 15 dicembre 2010

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