17 dicembre 2010

E padre Amorth svela tutti i volti del Diavolo nel XXI secolo

di Massimo Introvigne
Nel suo influente libro del 2007 L’età secolare, il filosofo canadese Charles Taylor afferma che credenze come quelle negli angeli, nei demoni e nella magia sono residui di un tempo passato, incompatibili con la nostra epoca scientifica. I sociologi sanno da tempo che da un punto di vista fattuale Taylor ha torto: ci sono più maghi a pagamento nel XXI secolo che nel Medioevo, e le percentuali di coloro che credono all’esistenza degli angeli e del Diavolo non sono affatto in diminuzione. Anche il 'congedo dal Diavolo' nella teologia di cui parlava il teologo svizzero Herbert Haag (1915-2001) si è rivelato effimero. Il Magistero cattolico ha ribadito che il Diavolo esiste come essere personale e non come semplice simbolo. La teoria diventa pratica nel libro Più forti del male. Il demonio: riconoscerlo, vincerlo, evitarlo (San Paolo, pagine 272, euro 14,00), dove il giornalista Roberto Italo Zanini e l’esorcista don Gabriele Amorth conversano sul diavolo e sulla sua azione nel mondo. Amorth conferma che il numero di coloro che si rivolgono agli esorcisti è in crescita, e dove non trovano esorcisti cattolici – che dunque è opportuno siano disponibili in tutte le diocesi – rischiano di rivolgersi a sedicenti 'maghi bianchi' che aggravano anziché risolvere i problemi. Don Amorth ha molti episodi curiosi o sconcertanti da raccontare, e distingue fra i disturbi demoniaci incolpevoli, permessi da Dio per mettere alla prova i buoni e che hanno tormentato anche santi canonizzati, quelli scatenati chiamando in loro aiuto il diavolo da maghi a pagamento, i quali non sono sempre e solo semplici truffatori e qualche volta possono davvero fare danno, e infine i disturbi colpevoli, dove ci si apre all’azione demoniaca attraverso il satanismo, le pratiche occulte o più in generale una vita dissoluta.
L’esorcista si basa su episodi che gli sono stati riferiti dai suoi 'pazienti', cui dà fiducia, ma di cui ammette di non avere sempre prove sicure. Non si è obbligati a credere a tutti. Quando una ragazza riferisce di essere tormentata dai malefici di «un gruppo satanico costituito da suore di clausura» si può anche pensare, a differenza di don Amorth, che il significato della sua narrativa sia più metaforico che reale. Ma non è questo il messaggio essenziale del libro. La verità fondamentale del volume è che i demoni, «i dominatori di questo mondo tenebroso» (Ef 6, 12), sono all’opera anche nel XXI secolo. La loro azione più importante – don Amorth lo afferma senza incertezze – non è quella più spettacolare delle possessioni, dei malefici e delle azioni criminose dei satanisti. È negli errori e gli orrori di una cultura della morte – don Amorth si riferisce specificamente all’aborto, all’eutanasia, ai crimini delle ideologie del secolo XX, al terrorismo –, ma anche nelle tentazioni quotidiane sperimentate da tutti ogni giorno, che l’azione del Maligno si rivela più preoccupante. Don Amorth insiste su un importante discorso del servo di Dio Paolo VI del 15 novembre 1972, secondo cui il male non è soltanto l’assenza del bene ma è favorito da «un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore, terribile realtà, misteriosa e paurosa [...] che chiamiamo il Demonio». E questa realtà, ammoniva papa Montini, «esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerla esistente».
Tuttavia non si deve avere paura. Dio e il Diavolo non sono sullo stesso piano. Chi si affida nella fiducia e nella preghiera alla protezione del Signore e della Madonna ha già certamente sconfitto il Maligno.
Oggi l’azione più importante del Maligno non è quella «spettacolare» delle possessioni, del satanismo e dei malefici, ma la cultura della morte.
«Avvenire» del 17 dicembre 2010

Nessun commento: