Cuori spezzati
di Elena Dusi
La conferma arriva dalla medicina: i sentimenti possono davvero deformare il muscolo cardiaco. È la sindrome tako-tsubo, è come un'ischemia e spesso fa finire al pronto soccorso. I sintomi sono gli stessi di un arteria ostruita. Quasi sempre tutto passa senza farmaci
Se il cuore – inteso come organo – ha ormai pochi misteri per i medici, sul cuore – inteso come sentimenti – la scienza brancola piuttosto nel buio. Lo dimostra la "sindrome da cuore spezzato", una sorta di infarto simulato che porta le sue vittime al pronto soccorso con respiro corto, petto dolorante e diagnosi – all'apparenza – univoca. Ma quando tutto farebbe pensare a un attacco di ischemia, l'esame delle coronarie dimostra che nei vasi il sangue scorre senza problemi. I farmaci usati normalmente negli infarti non funzionano. E in tre casi su quattro si scopre che il paziente era appena stato travolto da un dolore o un´emozione fortissima. A quel punto, basta un giorno o due affinché il cuore-sentimento faccia defluire l´ondata di shock e il cuore-organo torni a battere come se nulla fosse avvenuto.
"Una sindrome in cerca di riconoscimento": così il cuore spezzato è stato definito pochi giorni fa dal congresso della Società francese di cardiologia. Un articolo del Wall Street Journal lo descrive come un infarto vero e proprio, scatenato da un´emozione anziché da un´arteria ostruita. I giapponesi - i primi a descrivere la sindrome nel 1991 - ricorsero al vocabolario dei pescatori e battezzarono il "cuore spezzato" con il termine tako-tsubo: una tradizionale trappola per polpi a forma di palloncino.
Durante un attacco di tako-tsubo infatti il ventricolo sinistro cambia forma e diventa simile alla trappola per polpi. L´elettrocardiogramma è molto perturbato, il cuore non riesce a dare propulsione al sangue, la pressione crolla e l´ossigenazione dei tessuti scende sotto la soglia di allerta. I motivi di preoccupazione non mancano. Eppure nel 98% dei casi la sindrome passa da sola o quasi. Se ne va trascorrendo per strade tanto misteriose quanto quelle da cui era arrivata.
Il fatto che nove su dieci, fra le vittime del tako-tsubo, siano donne e che tre volte su quattro la crisi sia preceduta da una notizia dolorosa (quasi sempre la morte del marito o di un altro parente stretto) ha messo i medici sulla pista del sistema nervoso simpatico. Ma nelle casistiche di pazienti della letteratura scientifica si incontrano anche un uomo caduto in un lago sbattendo la testa e persone che hanno subito un divorzio, perso i soldi al casinò, hanno dovuto imparare l´uso di un nuovo software al lavoro, si sono trovate di fronte a un incendio o sono state costrette e a tenere un discorso in pubblico.
In tutti questi casi, si sospetta che il sistema simpatico abbia iniziato a produrre una cascata d´adrenalina che ha inondato il cuore mandandolo in tilt. A differenza dell´attacco di panico, che colpisce di preferenza le ragazze, le vittime favorite della trappola per polpi sono donne dopo la menopausa, che in precedenza non avevano mai avuto problemi di elettrocardiogramma e probabilmente non ne avranno più neanche in futuro.
Sul perché le donne oltre i 50 anni siano le più colpite non ci sono ipotesi valide. Nemmeno sull´incidenza del disturbo le cifre sono chiare. I giapponesi si orientano sull´un per cento di tutti i casi (e il 6 per cento dei casi femminili) che vanno al pronto soccorso lamentando un attacco di cuore. Uno studio pubblicato sul Journal of the american medical association riferì che un boom di tako-tsubo si riscontrò subito dopo il terremoto di Niigata, che aveva colpito il 23 ottobre 2004 ed era stato seguito da una serie interminabile di 90 scosse di assestamento. Nei pronti soccorsi della regione, nelle 4 settimane successive al sisma, si presentarono 25 pazienti colpiti dalla sindrome. Nelle 4 settimane precedenti gli ospedali della città avevano trattato un solo caso, nessuno nel 2003 e uno nel 2002.
"Una sindrome in cerca di riconoscimento": così il cuore spezzato è stato definito pochi giorni fa dal congresso della Società francese di cardiologia. Un articolo del Wall Street Journal lo descrive come un infarto vero e proprio, scatenato da un´emozione anziché da un´arteria ostruita. I giapponesi - i primi a descrivere la sindrome nel 1991 - ricorsero al vocabolario dei pescatori e battezzarono il "cuore spezzato" con il termine tako-tsubo: una tradizionale trappola per polpi a forma di palloncino.
Durante un attacco di tako-tsubo infatti il ventricolo sinistro cambia forma e diventa simile alla trappola per polpi. L´elettrocardiogramma è molto perturbato, il cuore non riesce a dare propulsione al sangue, la pressione crolla e l´ossigenazione dei tessuti scende sotto la soglia di allerta. I motivi di preoccupazione non mancano. Eppure nel 98% dei casi la sindrome passa da sola o quasi. Se ne va trascorrendo per strade tanto misteriose quanto quelle da cui era arrivata.
Il fatto che nove su dieci, fra le vittime del tako-tsubo, siano donne e che tre volte su quattro la crisi sia preceduta da una notizia dolorosa (quasi sempre la morte del marito o di un altro parente stretto) ha messo i medici sulla pista del sistema nervoso simpatico. Ma nelle casistiche di pazienti della letteratura scientifica si incontrano anche un uomo caduto in un lago sbattendo la testa e persone che hanno subito un divorzio, perso i soldi al casinò, hanno dovuto imparare l´uso di un nuovo software al lavoro, si sono trovate di fronte a un incendio o sono state costrette e a tenere un discorso in pubblico.
In tutti questi casi, si sospetta che il sistema simpatico abbia iniziato a produrre una cascata d´adrenalina che ha inondato il cuore mandandolo in tilt. A differenza dell´attacco di panico, che colpisce di preferenza le ragazze, le vittime favorite della trappola per polpi sono donne dopo la menopausa, che in precedenza non avevano mai avuto problemi di elettrocardiogramma e probabilmente non ne avranno più neanche in futuro.
Sul perché le donne oltre i 50 anni siano le più colpite non ci sono ipotesi valide. Nemmeno sull´incidenza del disturbo le cifre sono chiare. I giapponesi si orientano sull´un per cento di tutti i casi (e il 6 per cento dei casi femminili) che vanno al pronto soccorso lamentando un attacco di cuore. Uno studio pubblicato sul Journal of the american medical association riferì che un boom di tako-tsubo si riscontrò subito dopo il terremoto di Niigata, che aveva colpito il 23 ottobre 2004 ed era stato seguito da una serie interminabile di 90 scosse di assestamento. Nei pronti soccorsi della regione, nelle 4 settimane successive al sisma, si presentarono 25 pazienti colpiti dalla sindrome. Nelle 4 settimane precedenti gli ospedali della città avevano trattato un solo caso, nessuno nel 2003 e uno nel 2002.
«La Repubblica» dell'11 febbraio 2010
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