La rivolta dei prof
di Giorgio De Rienzo
Molti professori degli istituti superiori di Milano sono in rivolta e dichiarano che quest' anno si rifiuteranno di accompagnare i propri studenti in gita scolastica. Ci sono «troppi rischi»: negli alberghi, nottetempo, girano droga e alcol, spesso qualche ragazza ritorna a casa incinta. Per non parlare delle risse, di atti di bullismo che gli insegnanti non sono in grado di controllare durante le notti, a meno di passarle in bianco. Per che cosa? Una manciata di euro e una responsabilità che spesso viene loro rinfacciata, al ritorno, da genitori incattiviti. La protesta dei professori milanesi è sacrosanta: non solo per questi motivi. Le gite scolastiche sono diventate sempre meno viaggi d'istruzione per trasformarsi in vere e proprie vacanze supplementari per gli studenti. Se stanno ancora in piedi o addirittura proliferano, è soltanto perché c'è un giro d'affari che le promuove e le sostiene: un business ricco per agenzie di viaggio e albergatori. Ma finiscono per diventare diseducative: anzi a mio parere lo sono sempre state. Discriminano gli studenti: quelli che possono andare (e pagare) e quelli che invece devono stare a casa (o a scuola) nell'attesa che i loro compagni tornino a raccontare loro quanto si siano divertiti. Siamo in tempi di crisi, dovrebbe far sentire la sua voce la Gelmini, che mentre impone vistosi tagli, potrebbe intervenire, se proprio si deve risparmiare per la scuola, su questo costo aggiuntivo: lo può eliminare oppure disciplinare. Una proposta: in gita ci vada soltanto chi non ha avuto mai in passato problemi di comportamento, chi ha una buona media in tutte le materie e sia veramente interessato alla cultura, a detta dei professori. Certo, così s' impone un altro tipo di discriminazione: ma almeno sarà basato sul merito e non solo sul censo.
«Corriere della Sera» del 11 febbraio 2010
1 commento:
Buongiorno, sono Vito Brogna albergatore di Chianciano Terme e direttore commerciale dell'Hotel Raffaello Sport & Relax,non credo che le gite d'istruzione siano un giro d'affari per gli alberghi in quanto ci vengono proposte a dei prezzi davvero ridicoli sia dalle agenzie che dalle scuole dirette, le quali scelgono sempre il preventivo più basso e non il rapporto qualità prezzo. Per noi non rappresentano alcun business e preferiamo ritardare l'apertura stagionale invece di farci distruggere la struttura.
Posta un commento