05 febbraio 2010

La vera terapia? Quella del silenzio

Etica e farsa
di Aldo Grasso
Morgan dovrebbe ricordarsi che spesso in tv «la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio»
Mai avremmo immaginato che un giorno il Festival di Sanremo sarebbe diventato la misura etica del nostro Paese. Se ti comporti bene, puoi andare al Festival, se ti droghi no. Se ti ravvedi, vediamo di lasciarti una porta aperta, se dici «chissenefrega», allora resti a casa. Che strano Paese: bisogna stare più attenti alle imposizioni del direttore di Raiuno Mauro Mazza, del direttore del festival Gianmarco Mazzi o alle offerte di redenzione di don Mazzi? Ammazza, oh! È l’Italia e da tempo Sanremo è Sanremo, cioè una parata di canzonette che ha la straordinaria capacità di mobilitare la coscienza critica del Paese (ecco l’importanza di seguire il Festival per capire meglio il nostro carattere antropologico).
Perciò, anche questa storia, iniziata come tragedia, è finita allegramente in farsa. Persino con una soluzione tipicamente nostrana auspicata dai vertici Rai: Morgan potrebbe partecipare al Festival di Sanremo ma non in gara. Lo ha detto Bruno Vespa nel corso della trasmissione «Porta a porta» in onda ieri sera, dedicata appunto alle controverse dichiarazioni sulla droga rilasciate da Marco Castoldi. Vespa assicurava di aver parlato con il direttore generale Mauro Masi. Nientemeno. Ma il cantante ha declinato. Nell’attesa, ci sarà modo di fare altre trasmissioni, di alimentare il fuoco, di avere ospite il diretto interessato. Sì, perché la vera domanda che dobbiamo porci a questo punto è un’altra: che ci faceva Morgan da Vespa? La droga fa male ne siamo certi, anzi certissimi: per le ragioni più conosciute (artisti un po’ più significativi di Morgan ci hanno lasciato le penne) ma anche per altre che ci sono state svelate ieri sera.
Se uno come Morgan, dopo aver passato la vita a coltivare l’immagine dell’artista maledetto, dopo essersi costruito un’identità di trasgressivo e di personaggio fuori delle regole, nel momento più drammatico della sua vita si fa prima intervistare da Diaco e poi partecipa come ospite d’onore al salotto più tradizionalista della nostra tv, allora significa che la droga fa davvero male. Ragazzi, statene alla larga! La cura di disintossicazione che Morgan dovrebbe fare è quella del silenzio, della discrezione, della riservatezza. E ricordarsi che spesso in tv, come cantava un suo idolo, Fabrizio De André, «la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, la gente da buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio...».
«Corriere della sera» del 4 febbraio 2010

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