Oltre 8mila partecipanti al premio "Laurentum", che ha aggiunto la sezione "Social network" riservata ai componimenti sul web. Specchio di un Paese che non legge, ma scrive tantissimo
di Stefania Vitulli
Centosessanta caratteri vi sembran pochi per imbastire una scusa plausibile per un ritardo? Provate con una poesia. Qualcosa tipo: «Ho rimosso anche gli specchi/ per non essere spiato/ poi, dai tuoi profondi occhi/sono stato denudato». Titolo: Intimo. Oppure: «Come di mamma/ il tuo abbraccio/ stringe/ pur se non c’è più». Titolo: Mani.
Quel che stupisce degli «smp», che sarebbero gli «short message poets», è che riescano a farcelo stare, il titolo. Paese di poeti e navigatori, siamo, purché digitali. Ecco come si accoppiano a perfezione, dopo che oltre mezzo secolo da che furono formulate, due delle vocazioni italiche incise nell’ormai proverbiale scritta sul «Colosseo quadrato» simbolo dell’EUR. Date loro una tastiera, insomma, e i posteri dell’Alighieri, di Ariosto, di Montale saran pronti a cliccare, digitare e inviare nuovi e imperituri componimenti, in endecasillabi o in stile haiku, in rima baciata o verso libero. Come se il tempo non fosse trascorso. Come se le immagini non avessero affatto preso quel sopravvento di cui ci vogliono convincere i media e fossimo ancora saldamente al timone di quella lingua che pensavamo distrutta da «xxx», «nn», «ke», «tvb» e varie altre siglette, acronimi, e inglesismi di nessuna tradizione.
Pare invece che proprio le email, i social network e gli sms ci stiano salvando, riconducendo all’ovile della lingua le pecorelle italiane smarrite tra serial, fiction e reality. E naturalmente, siccome a nascita d’artista corrisponde conferimento di premio, tornano alla ribalta, e con sorprendente maggior seguito di quelli di prosa, anche i premi di poesia.
Gli ultimi aggiornamenti dicono che proprio in queste ore ha raggiunto quota 8000 il numero degli aspiranti poeti che hanno iscritto il proprio componimento alla XXIV edizione del “Premio Laurentum” per la Poesia - ideato da Roberto Sergio e promosso dal Centro Culturale Laurentum - che ha tra i suoi obiettivi primari «la diffusione della poesia tra i giovani per offrire un prezioso strumento di espressione e di crescita interiore e culturale». Siamo certi però che oltre all’importante montepremi (25mila euro) e a una giuria di tutto rispetto - composta da Angelo Bucarelli, Corrado Calabrò, Mariella Cerutti Marocco, Gianluca Comin, Maurizio Cucchi, Stas Gawronsky, Simona Izzo, Raffaele La Capria, Mauro Mazza, Francesca Merloni, Mauro Miccio, Maria Rita Parsi, Davide Rondoni, Roberto Sergio e Maria Luisa Spaziani e presieduta da Gianni Letta - siano proprio le nuove categorie, «inusuali» per un premio di poesia, ad aver smosso le tastiere di questo esercito di verseggiatori contemporanei (24mila lo scorso anno: il numero più alto in assoluto mai raggiunto da una competizione letteraria).
Oltre ai riconoscimenti classici per la miglior poesia in lingua italiana, poesia in vernacolo e libro di poesia in lingua italiana, Giovani e Italiani nel mondo, infatti, da qualche anno il “Laurentum” ha aggiunto le sezioni Social Network, Online e Sms, che quest’anno vedono la scadenza per partecipare prorogata al 5 ottobre.
È il 10 agosto invece l’ultimo giorno utile per la partecipazione al premio “Alda Merini” per poesie inedite (info: ursiniedizioni@libero.it) promosso dall’associazione Accademia dei Bronzi e dalle edizioni Ursini di Catanzaro, che prevede la presenza, oltre a quella a partecipazione libera, di una sezione altrettanto «inusuale», riservata ai pazienti e agli operatori di tutti i Centri di salute mentale d’Italia. Le migliori poesie saranno pubblicate gratuitamente in un’antologia dal titolo Cara Alda, ti scrivo..., copie della quale saranno ovviamente inviate in omaggio alle biblioteche degli ospedali psichiatrici d’Europa e a quelle delle più importanti Istituzioni italiane.
E i cantori italiani si scatenano, mettendo a nudo, oltre a un insospettabile legame con la poesia tradizionale soprattutto il cuore, come dimostrano le poesie in gara al “Laurentum”, di volta in volta pubblicate sia sul sito premiolaurentum.eu che sulla bacheca di facebook (tag Premio Laurentum Poesia: molti dei 4000 iscritti pubblicano poesie su questa pagina con cadenza praticamente quotidiana) perché almeno altrettanti italiani, si spera, abbiano voglia di leggerle, quelle poesie, e votarle.
Ancora popolo di poeti, dunque, purché con sentimento: cuore/amore è il binomio che, scorrendo la sezione Sms, surclassa qualsiasi altro tema. Tuttavia, tra le preferenze dei lettori ci sono temi ancora più «alati», come la speranza, la pace, l’identità. Tanto che al momento prima in classifica con 2070 voti è «Lascia che il passato torni alla polvere... Io, te: uno e nessuno! Tendimi la mano. Irraggiami speranza. E già, nel buio un’ombra... la luce!».
Centosessanta caratteri vi sembrano ancora pochi per una poesia degna di questo nome? «L’ispirazione è sempre un problema di obbedienza a delle misure e un verso è sempre una misura», chiosa il poeta Davide Rondoni. «Un vero artista non ha mai paura dei limiti imposti, che siano 160 caratteri o la parete della Cappella Sistina. Gli artisti sono stimolati dai confini, non umiliati».
Quel che stupisce degli «smp», che sarebbero gli «short message poets», è che riescano a farcelo stare, il titolo. Paese di poeti e navigatori, siamo, purché digitali. Ecco come si accoppiano a perfezione, dopo che oltre mezzo secolo da che furono formulate, due delle vocazioni italiche incise nell’ormai proverbiale scritta sul «Colosseo quadrato» simbolo dell’EUR. Date loro una tastiera, insomma, e i posteri dell’Alighieri, di Ariosto, di Montale saran pronti a cliccare, digitare e inviare nuovi e imperituri componimenti, in endecasillabi o in stile haiku, in rima baciata o verso libero. Come se il tempo non fosse trascorso. Come se le immagini non avessero affatto preso quel sopravvento di cui ci vogliono convincere i media e fossimo ancora saldamente al timone di quella lingua che pensavamo distrutta da «xxx», «nn», «ke», «tvb» e varie altre siglette, acronimi, e inglesismi di nessuna tradizione.
Pare invece che proprio le email, i social network e gli sms ci stiano salvando, riconducendo all’ovile della lingua le pecorelle italiane smarrite tra serial, fiction e reality. E naturalmente, siccome a nascita d’artista corrisponde conferimento di premio, tornano alla ribalta, e con sorprendente maggior seguito di quelli di prosa, anche i premi di poesia.
Gli ultimi aggiornamenti dicono che proprio in queste ore ha raggiunto quota 8000 il numero degli aspiranti poeti che hanno iscritto il proprio componimento alla XXIV edizione del “Premio Laurentum” per la Poesia - ideato da Roberto Sergio e promosso dal Centro Culturale Laurentum - che ha tra i suoi obiettivi primari «la diffusione della poesia tra i giovani per offrire un prezioso strumento di espressione e di crescita interiore e culturale». Siamo certi però che oltre all’importante montepremi (25mila euro) e a una giuria di tutto rispetto - composta da Angelo Bucarelli, Corrado Calabrò, Mariella Cerutti Marocco, Gianluca Comin, Maurizio Cucchi, Stas Gawronsky, Simona Izzo, Raffaele La Capria, Mauro Mazza, Francesca Merloni, Mauro Miccio, Maria Rita Parsi, Davide Rondoni, Roberto Sergio e Maria Luisa Spaziani e presieduta da Gianni Letta - siano proprio le nuove categorie, «inusuali» per un premio di poesia, ad aver smosso le tastiere di questo esercito di verseggiatori contemporanei (24mila lo scorso anno: il numero più alto in assoluto mai raggiunto da una competizione letteraria).
Oltre ai riconoscimenti classici per la miglior poesia in lingua italiana, poesia in vernacolo e libro di poesia in lingua italiana, Giovani e Italiani nel mondo, infatti, da qualche anno il “Laurentum” ha aggiunto le sezioni Social Network, Online e Sms, che quest’anno vedono la scadenza per partecipare prorogata al 5 ottobre.
È il 10 agosto invece l’ultimo giorno utile per la partecipazione al premio “Alda Merini” per poesie inedite (info: ursiniedizioni@libero.it) promosso dall’associazione Accademia dei Bronzi e dalle edizioni Ursini di Catanzaro, che prevede la presenza, oltre a quella a partecipazione libera, di una sezione altrettanto «inusuale», riservata ai pazienti e agli operatori di tutti i Centri di salute mentale d’Italia. Le migliori poesie saranno pubblicate gratuitamente in un’antologia dal titolo Cara Alda, ti scrivo..., copie della quale saranno ovviamente inviate in omaggio alle biblioteche degli ospedali psichiatrici d’Europa e a quelle delle più importanti Istituzioni italiane.
E i cantori italiani si scatenano, mettendo a nudo, oltre a un insospettabile legame con la poesia tradizionale soprattutto il cuore, come dimostrano le poesie in gara al “Laurentum”, di volta in volta pubblicate sia sul sito premiolaurentum.eu che sulla bacheca di facebook (tag Premio Laurentum Poesia: molti dei 4000 iscritti pubblicano poesie su questa pagina con cadenza praticamente quotidiana) perché almeno altrettanti italiani, si spera, abbiano voglia di leggerle, quelle poesie, e votarle.
Ancora popolo di poeti, dunque, purché con sentimento: cuore/amore è il binomio che, scorrendo la sezione Sms, surclassa qualsiasi altro tema. Tuttavia, tra le preferenze dei lettori ci sono temi ancora più «alati», come la speranza, la pace, l’identità. Tanto che al momento prima in classifica con 2070 voti è «Lascia che il passato torni alla polvere... Io, te: uno e nessuno! Tendimi la mano. Irraggiami speranza. E già, nel buio un’ombra... la luce!».
Centosessanta caratteri vi sembrano ancora pochi per una poesia degna di questo nome? «L’ispirazione è sempre un problema di obbedienza a delle misure e un verso è sempre una misura», chiosa il poeta Davide Rondoni. «Un vero artista non ha mai paura dei limiti imposti, che siano 160 caratteri o la parete della Cappella Sistina. Gli artisti sono stimolati dai confini, non umiliati».
«Il Giornale» del 23 luglio 2010
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