Impressioni di lettura
di Massimo Calvi
Ha le dimensioni e la forma di un quaderno, il peso di un romanzo, il fascino della novità tecnologica da esibire, la responsabilità – non facile da portare in certi ambienti – di essere un concorrente del libro stampato.
Il Kindle della Amazon, la più grande libreria internet del mondo, non è l’unico supporto per leggere libri elettronici, e forse nemmeno il migliore dal punto di vista tecnologico, ma è di sicuro il prodotto di riferimento, per il catalogo di cui dispone. Lo abbiamo provato due settimane e fatichiamo a nascondere l’entusiasmo, benché mitigato dai giudizi contrastanti raccolti attorno a noi. D’altronde una tavoletta che sullo schermo riesce a riprodurre quasi alla perfezione l’inchiostro stampato, può apparire agli amanti del libro e della lettura (ma le due passioni sono veramente gemelle?) uno strumento inquietante, quasi un complemento d’arredo per quei salotti immaginati con grandi divani lineari e immensi schermi tv, ma senza librerie a guastare la purezza dello spazio. Tuttavia l’attenzione che il lettore elettronico ( e-reader ) di libri elettronici ( e-book ), dopo il boom negli Stati Uniti, sta suscitando anche da noi dice che non si tratta di un fenomeno passeggero. E che il Kindle abbia un senso lo si comprende usandolo. Manca forse il piacere di sfogliare le pagine, la rapidità di un’annotazione a matita, il fascino rassicurante dell’abitudine. Eppure la leggerezza e la fredda comodità della tecnologia finiscono per lasciare al testo il ruolo del protagonista, tanto che ci si ritrova presto abbandonati alle parole di un romanzo dimenticandosi del supporto di lettura usato.
Con il Kindle, in un centinaio di Paesi al mondo, è possibile ricevere un libro o un giornale in soli 60 secondi, come fosse un messaggino Sms, scegliendolo da un catalogo ricco di oltre 360mila libri, decine di quotidiani e riviste internazionali. È possibile fare sottolineature, ricerche di testo, creare segnalibri, aggiungere note, caricare file Pdf o Word dal computer. La tastiera è piccola ma essenziale. Ogni testo, inoltre, può essere ascoltato come un audiolibro.
Limiti ne ha. Gli e-book disponibili sono solo in inglese, mentre i prezzi dei libri elettronici non appaiono molto competitivi rispetto alla loro versione 'fisica', a causa dell’Iva europea al 20% che penalizza il libro virtuale. Inoltre, rispetto a un più potente e versatile computer, il Kindle sembra preistoria. Ma è proprio nella sua 'rigidità' rispetto a un pc o a un supporto con decine di applicazioni e funzioni, che finisce per assomigliare molto più a un libro di quanto si pensi. Così, alla fine, lo abbiamo trovato comodo in poltrona, utile per chi si sposta, perfetto per i libri che si leggono d’un fiato, per bestseller , 'casi letterari', guide, manuali e classici da rileggere. Forse meno – scontato sottolinearlo – per i libri della nostra vita e i testi di studio.
Difficile dire se l’evoluzione condannerà il libro alla medesima sorte riservata a dischi in vinile e rullini. Noi crediamo di no. L’unica cosa poco rassicurante è non aver trovato «Farenheith 451» nel pur vastissimo catalogo del Kindle. Un presagio?/span>
Il Kindle della Amazon, la più grande libreria internet del mondo, non è l’unico supporto per leggere libri elettronici, e forse nemmeno il migliore dal punto di vista tecnologico, ma è di sicuro il prodotto di riferimento, per il catalogo di cui dispone. Lo abbiamo provato due settimane e fatichiamo a nascondere l’entusiasmo, benché mitigato dai giudizi contrastanti raccolti attorno a noi. D’altronde una tavoletta che sullo schermo riesce a riprodurre quasi alla perfezione l’inchiostro stampato, può apparire agli amanti del libro e della lettura (ma le due passioni sono veramente gemelle?) uno strumento inquietante, quasi un complemento d’arredo per quei salotti immaginati con grandi divani lineari e immensi schermi tv, ma senza librerie a guastare la purezza dello spazio. Tuttavia l’attenzione che il lettore elettronico ( e-reader ) di libri elettronici ( e-book ), dopo il boom negli Stati Uniti, sta suscitando anche da noi dice che non si tratta di un fenomeno passeggero. E che il Kindle abbia un senso lo si comprende usandolo. Manca forse il piacere di sfogliare le pagine, la rapidità di un’annotazione a matita, il fascino rassicurante dell’abitudine. Eppure la leggerezza e la fredda comodità della tecnologia finiscono per lasciare al testo il ruolo del protagonista, tanto che ci si ritrova presto abbandonati alle parole di un romanzo dimenticandosi del supporto di lettura usato.
Con il Kindle, in un centinaio di Paesi al mondo, è possibile ricevere un libro o un giornale in soli 60 secondi, come fosse un messaggino Sms, scegliendolo da un catalogo ricco di oltre 360mila libri, decine di quotidiani e riviste internazionali. È possibile fare sottolineature, ricerche di testo, creare segnalibri, aggiungere note, caricare file Pdf o Word dal computer. La tastiera è piccola ma essenziale. Ogni testo, inoltre, può essere ascoltato come un audiolibro.
Limiti ne ha. Gli e-book disponibili sono solo in inglese, mentre i prezzi dei libri elettronici non appaiono molto competitivi rispetto alla loro versione 'fisica', a causa dell’Iva europea al 20% che penalizza il libro virtuale. Inoltre, rispetto a un più potente e versatile computer, il Kindle sembra preistoria. Ma è proprio nella sua 'rigidità' rispetto a un pc o a un supporto con decine di applicazioni e funzioni, che finisce per assomigliare molto più a un libro di quanto si pensi. Così, alla fine, lo abbiamo trovato comodo in poltrona, utile per chi si sposta, perfetto per i libri che si leggono d’un fiato, per bestseller , 'casi letterari', guide, manuali e classici da rileggere. Forse meno – scontato sottolinearlo – per i libri della nostra vita e i testi di studio.
Difficile dire se l’evoluzione condannerà il libro alla medesima sorte riservata a dischi in vinile e rullini. Noi crediamo di no. L’unica cosa poco rassicurante è non aver trovato «Farenheith 451» nel pur vastissimo catalogo del Kindle. Un presagio?/span>
«Avvenire» del 18 dicembre 2009
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