di Mario Pappagallo
Si chiama NicVax il vaccino per dire addio alle sigarette. E' in fase finale di sviluppo clinico come aiuto per la disassuefazione dal fumo di sigaretta: dovrebbe arrivare sul mercato nel 2012, al massimo agli inizi del 2013. A ottobre 2009 sono stati, infatti, avviati due studi di fase 3 (tappa finale per l'autorizzazione), che interessano rispettivamente 1.000 e 600 pazienti tra i 18 ed i 65 anni, fumatori di almeno 10 sigarette al giorno: un gruppo trattato con il vaccino, un altro con placebo (praticamente nulla di attivo). Nessuno, nemmeno gli sperimentatori, sa che cosa prendono realmente i fumatori-cavia. Il vaccino viene somministrato sei volte nel corso di sei mesi. In giorni prestabiliti: 0, 21, 42, 92 e 182. I due studi serviranno a valutare efficacia, immunogeneticità e tollerabilità di NicVax. Si prevede che termineranno entro il 2011. Ma come funziona? In pratica, rendendo «visibile» la nicotina al sistema di difesa dell'organismo. Così facendo, gli anticorpi la «riconoscono», l'agganciano e la bloccano a livello del sangue. La sostanza chiave della dipendenza non riesce ad arrivare al cervello, ai neuroni, dove stimola la sensazione di piacere che rende i fumatori assuefatti e asserviti al tabacco. Talmente asserviti che non possono smettere di comprare sigarette nonostante i prezzi aumentino costantemente. Il vaccino si è, quindi, rivelato in grado di stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi anti-nicotina capaci di non farne arrivare traccia al cervello. In questo modo i neuroni cerebrali non sono più stimolati al piacere da nicotina. E' quanto si è visto nei primi studi, di fase 1 e di fase 2, su 480 soggetti, fumatori di oltre 24 sigarette al giorno (fumatori pesanti). NicVax ha dimostrato un'efficacia clinica statisticamente superiore rispetto al placebo per quanto riguarda l'astinenza continua dal fumo di sigaretta nelle settimane comprese tra la 19ma e la 26ma dall'inizio del trattamento. In altre parole, i pazienti che non hanno toccato sigarette tra la 19ma e la 26ma settimana erano statisticamente superiori nel gruppo trattato con il vaccino. Anche il numero dei pazienti astinenti dal fumo dopo 12 mesi è risultato superiore nel gruppo «vaccinato». Insomma, l'obiettivo della disassuefazione al fumo sembra ora più vicino.
«Corriere della sera» del 16 dicembre 2009
Nessun commento:
Posta un commento