di Francesco Piccolo
La sinistra non ha potuto costruire un progetto politico. Non ne ha avuto il tempo. Ha vissuto gli ultimi anni in un costante e ansimante stato di allerta: il tramonto imminente dell’era berlusconiana.
Il fatto è che siamo condizionati dai giornali che ci piace leggere, che ci ripetono ossessivamente da molti anni che tutti gli accadimenti politici sono la prova evidente che Berlusconi è finito, che mancano poche ore alla sua uscita di scena. Sono anni, quindi, che ci alziamo la mattina convinti che sia il giorno buono. Anche perché succedono scandali, incidenti politici, spaccature interne, e i giornali che ci piace leggere dicono che sono una definitiva dimostrazione che se non oggi, domani, o al massimo dopodomani, finirà quest’era tragica del Paese. I partiti di sinistra si chiedono l’un l’altro se sono pronti alle elezioni, e si dicono che bisogna tenersi prontissimi. Tutti noi antiberlusconiani ci ripetiamo, come se dovessero interrogarci, tutti i motivi per cui è evidente che, se non oggi, domani, al massimo dopodomani, l’era Berlusconi tramonterà per sempre.
Quindi, tutti noi, giornalisti, politici, militanti e semplici elettori, ci diciamo che adesso non possiamo costruire nulla, siamo in stato di allerta, dobbiamo pensare a vincere e dopo penseremo a cosa fare; anche perché non si può riflettere e costruire in questo stato di ansia, di attesa di eventi ormai imminenti.
Il risultato è che finora non è successo niente, ma noi siamo stressatissimi e senza un progetto politico.
Il fatto è che siamo condizionati dai giornali che ci piace leggere, che ci ripetono ossessivamente da molti anni che tutti gli accadimenti politici sono la prova evidente che Berlusconi è finito, che mancano poche ore alla sua uscita di scena. Sono anni, quindi, che ci alziamo la mattina convinti che sia il giorno buono. Anche perché succedono scandali, incidenti politici, spaccature interne, e i giornali che ci piace leggere dicono che sono una definitiva dimostrazione che se non oggi, domani, o al massimo dopodomani, finirà quest’era tragica del Paese. I partiti di sinistra si chiedono l’un l’altro se sono pronti alle elezioni, e si dicono che bisogna tenersi prontissimi. Tutti noi antiberlusconiani ci ripetiamo, come se dovessero interrogarci, tutti i motivi per cui è evidente che, se non oggi, domani, al massimo dopodomani, l’era Berlusconi tramonterà per sempre.
Quindi, tutti noi, giornalisti, politici, militanti e semplici elettori, ci diciamo che adesso non possiamo costruire nulla, siamo in stato di allerta, dobbiamo pensare a vincere e dopo penseremo a cosa fare; anche perché non si può riflettere e costruire in questo stato di ansia, di attesa di eventi ormai imminenti.
Il risultato è che finora non è successo niente, ma noi siamo stressatissimi e senza un progetto politico.
«L'Unità» del 10 maggio 2010
1 commento:
Già, l'attesa é sempre snervante, soprattutto se gli annunci ormai durano da anni.Come succede in questi casi qualcuno può avere dei dubbi e per evitare problemi mentali si sono posti delle domande, tra le quali: che la notizia di Berlusconi che crolla e se ne va sia in realtà una bufala?
Nel frattempo, in attesa di una conferma che tarda, hanno già iniziato a litigare sulle cadreghe e sul potere che non hanno, sempre nell'interesse supremo del popolo che ora nemmeno li considera.
Chissà.... forse questa sinistra era solo e soltanto un bluff...
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