Le sorprese del rapporto annuale Eurispes-Telefono azzurro sui minori fra i 7 e gli 11 anni
di ???
Solo quattro su cento non guardano la televisione, ma più della metà ha già il cellulare. Oltre il 65% desidera laurearsi, trovare un lavoro "stabile" e sposarsi
I bambini e i ragazzi italiani sono sempre in percentuale maggiore vittime di bullismo e hanno sempre meno la forza di ribellarsi. Dal decimo Rapporto Annuale Eurispes-Telefono Azzurro emerge infatti che sono aumentati gli 'indifferenti' di fronte agli atti di prepotenza, e persino coloro che dicono di "divertirsi" (passati dal 9,5% al 13%). Le aspirazioni dei giovanissimi rimangono molto vicine a quelle dei loro genitori: il 75,3% dei bambini desidera ''andare bene a scuola'', il 75,2% aspira alla laurea, il 66% ha dichiarato di voler trovare un lavoro stabile, il 70,2% desidera svolgere un lavoro che gli piaccia e il 65,3% vorrebbe sposarsi.
Il Rapporto spiega che in Italia solo 4 bambini su cento non guardano la televisione, contro il 25,3% rilevato per il Pc, il 26,7% per il lettore dvd, il 41,1% per la playstation/Psp, il 42,9% per Internet, il 50% per il lettore Mp3 ed il 55,1% per il cellulare.
Già a sette anni i figli assorbono le ansie dei genitori, tant'è vero che il 45,2% dei bambini crede che sia "molto difficile" trovare un lavoro che piaccia loro e che li soddisfi, mentre il 27,9% pensa sia "abbastanza difficile", il 12,4% che sia "poco difficile" e solo l'8,7% che non lo sia "per niente". Costretti a indicare un modello da un elenco di personaggi, scelgono Valentino Rossi (16%) e Belen Rodriguez (8%), ma oltre un quarto (27%) degli intervistati (che diventa un terzo tra le femmine) dichiara di non voler assomigliare a nessuno.
Tutti davanti alla Tv. L'8,1% dei bambini guarda la televisione per più di 4 ore al giorno; il 44,7% la guarda da 1 a 2 ore, mentre ne fruisce solo per un'ora il 37,4% dei piccoli. Eppure l'indagine rileva un 4% di bambini e un 3.1% che non guarda mai la televisione. Tra i programmi preferiti, in testa la fiction 'I Cesaroni' con il 17,7%; a seguire i cartoon dissacranti dei 'Simpson' (15,3%), Paperissima (9,6%), Amici (9,3) e Dragonball (8,3). Ma i più piccoli scelgono anche trasmissioni indirizzate a un pubblico più adulto come Zelig (3,3%), il Grande Fratello (2,9%), Quark (2,8%), X-Factor (2,7%), Striscia la notizia (2,1%), C'è posta per te (1,5) e Affari tuoi (1,4).
I bambini considerano fastidioso vedere in tv soprattutto le scene di sesso o di nudo presenti in film e telefilm (62,5%). Al secondo posto vengono citate le immagini di guerra o morte nei telegiornali (60,7%), seguite dalle scene di violenza in film e telefilm (57%) e dalla volgarità e le parolacce (56,4%). Molti sono infastiditi anche dai programmi tv in cui le persone parlano di fatti intimi e privati (52,9%).
O al telefono con il cellulare. Il 53,7% dei bambini dai 7 agli 11 anni possiede un telefonino cellulare, il 5,4% un videofonino, l'1,8% uno smart-phone, o telefonino Umts (1,6%). E il 4,6% dei piccoli ha con sé addirittura più di un cellulare. Tuttavia per il 41,5% dei bambini i genitori non hanno ancora ravvisato la necessità di comprarne uno. La maggioranza dei bambini dichiara di non portare il telefonino a scuola (68,2%) o di tenerlo sempre spento durante le ore di lezione (13%). Lo accende solo fuori dall'orario scolastico il 3,9% del campione, mentre "trasgredisce" le regole del buon comportamento chi lo tiene accesso senza suoneria (1,6%), o lo utilizza anche quando la maestra spiega (0,7%). Il cellulare è usato per stare in costante contatto con mamma e papà. L'88,2% dei piccoli lo usa soprattutto per chiamare ed essere chiamato dai genitori. Il 72,6% lo utilizza, invece, anche per fotografare, mentre il 69,6% lo adopera per tenersi in contatto con gli amici.
Aspirazioni 'normali'. Le aspirazioni di bambini e adolescenti sono molto vicine a quelle dei loro genitori: infatti, interrogati su ciò che desiderano di più anche per il loro futuro, il 75,3% dei bambini (l'indagine e' stata condotta su circa 1.090 scolari fra i 7 e gli 11 anni) ha espresso l'auspicio di ''andare bene a scuola'', il 75,2% ha risposto di desiderare di raggiungere la laurea, il 66% ha dichiarato di voler trovare un lavoro stabile, il 70,2% desidera svolgere un lavoro che gli piaccia e il 65,3% vorrebbe sposarsi. Solo il 32,6% desidera fare la stessa professione dei propri genitori.
Tra gli adolescenti (12-19 anni), il desiderio più grande è quello di trovare un lavoro soddisfacente (96,6%) e stabile (94%). Il 54,9% esprime il desiderio di laurearsi. Sposarsi rappresenta un traguardo importante per il 68,7% dei ragazzi italiani e il 71,9% desidera avere figli. Tuttavia c'è molta sfiducia rispetto alla raggiungibilità di certi obiettivi: per il 33,6% infatti sarà arduo laurearsi come per il 49,4% trovare un lavoro stabile e per il 42,9% un'occupazione che piace.
Bullismo sempre più minaccioso. Oltre un quarto dei bambini italiani e circa il 20% degli adolescenti rivela di essere stato vittima di azioni di bullismo nel corso dell'ultimo anno. Offese immotivate (27,2%), provocazioni o prese in giro (28,1%) sono state raccontate da oltre un quarto dei piccoli intervistati ma ben il 10,3% è stato oggetto di percosse e il 10,1% minacciato, mentre il 9,4% denuncia furti di cibo o oggetti. E se sul 21,9% dei bambini sono state diffuse informazioni false o cattive, ben 17 su cento si sentono isolati ed esclusi dal gruppo. Nel 25,4% dei casi il bullo è un coetaneo,spesso un maschio (17,7%), ma le femmine toccano il 7,7% dei casi. Nel 9,2%, invece, l'episodio di bullismo è messo in atto da un gruppo, con una lieve prevalenza dei gruppi misti (3,5%) su quelli composti solo da maschi (2,9%) o femmine (2,8%).
E tra i giovani prevale l'assuefazione. E' l'indifferenza la reazione principale da parte dei coetanei di fronte agli atti di bullismo. Fra i bambini, in un anno, questo atteggiamento è raddoppiato (dal 5,1 del 2008 all'11,1% del 2009) e fra gli adolescenti è aumentato di sette punti percentuale (dal 12,1% al 19,5%). Fra i bambini, in particolare, è in aumento anche chi dice di "divertirsi" di fronte a questi atti (dal 9,5% al 13%) ma anche chi aiuta le vittime (dal 15,2% al 19%).
Rossi e Rodriguez i modelli più votati. Gli intervistatori hanno proposto ai piccoli intervistati una serie di personaggi, chiedendo loro con chi avrebbero voluto identificarsi. Valentino Rossi è stato il più scelto (16%, 28,8% tra i maschi), Belen Rodriguez la seconda (l'8,2%). In tanti hanno scelto però una scrittice, Joanna K. Rowling, l'autrice di Harry Potter (6%). Il 4,3% vorrebbe assomigliare a Paris Hilton, il 4,1% a Fiorello, il 3,3% a Barack Obama; all'1,9% degli intervistati piacerebbe diventare come Luciana Littizzetto, all'1,2% come Fabrizio Corona, e solo all'1,1% come Rita Levi Montalcini. Però oltre un quarto degli intervistati ha rifiutato i modelli proposti ( il 27,1% ha dichiarato di non voler assomigliare a nessuno. Mentre un altro quarto ha optato per la scelta libera, indicando in prevalenza Michelle Hunzicker e Mike Bongiorno, il 25,4% l'attrice Brenda Asnicar, protagonista di un telefilm intitolato "Il mondo di Patty", il 12,7% a Vanessa Hudgens del film ''High School Musical'' e l'8,5% Miley Cyrus di ''Hanna Montana''.
Quasi l'80% dei bambini si dichiara credente. Il 79,6% dei bambini italiani si dichiara 'credente' mentre solo il 4,7% afferma di non esserlo ed arriva al 15,7% la percentuale di quanti non hanno saputo (11,7%) o voluto (4%) fornire una risposta. Tuttavia compiuti i 12 anni si dice credente solo il 65,3% degli intervistati, con un calo quindi del 14,3%.
Il Rapporto spiega che in Italia solo 4 bambini su cento non guardano la televisione, contro il 25,3% rilevato per il Pc, il 26,7% per il lettore dvd, il 41,1% per la playstation/Psp, il 42,9% per Internet, il 50% per il lettore Mp3 ed il 55,1% per il cellulare.
Già a sette anni i figli assorbono le ansie dei genitori, tant'è vero che il 45,2% dei bambini crede che sia "molto difficile" trovare un lavoro che piaccia loro e che li soddisfi, mentre il 27,9% pensa sia "abbastanza difficile", il 12,4% che sia "poco difficile" e solo l'8,7% che non lo sia "per niente". Costretti a indicare un modello da un elenco di personaggi, scelgono Valentino Rossi (16%) e Belen Rodriguez (8%), ma oltre un quarto (27%) degli intervistati (che diventa un terzo tra le femmine) dichiara di non voler assomigliare a nessuno.
Tutti davanti alla Tv. L'8,1% dei bambini guarda la televisione per più di 4 ore al giorno; il 44,7% la guarda da 1 a 2 ore, mentre ne fruisce solo per un'ora il 37,4% dei piccoli. Eppure l'indagine rileva un 4% di bambini e un 3.1% che non guarda mai la televisione. Tra i programmi preferiti, in testa la fiction 'I Cesaroni' con il 17,7%; a seguire i cartoon dissacranti dei 'Simpson' (15,3%), Paperissima (9,6%), Amici (9,3) e Dragonball (8,3). Ma i più piccoli scelgono anche trasmissioni indirizzate a un pubblico più adulto come Zelig (3,3%), il Grande Fratello (2,9%), Quark (2,8%), X-Factor (2,7%), Striscia la notizia (2,1%), C'è posta per te (1,5) e Affari tuoi (1,4).
I bambini considerano fastidioso vedere in tv soprattutto le scene di sesso o di nudo presenti in film e telefilm (62,5%). Al secondo posto vengono citate le immagini di guerra o morte nei telegiornali (60,7%), seguite dalle scene di violenza in film e telefilm (57%) e dalla volgarità e le parolacce (56,4%). Molti sono infastiditi anche dai programmi tv in cui le persone parlano di fatti intimi e privati (52,9%).
O al telefono con il cellulare. Il 53,7% dei bambini dai 7 agli 11 anni possiede un telefonino cellulare, il 5,4% un videofonino, l'1,8% uno smart-phone, o telefonino Umts (1,6%). E il 4,6% dei piccoli ha con sé addirittura più di un cellulare. Tuttavia per il 41,5% dei bambini i genitori non hanno ancora ravvisato la necessità di comprarne uno. La maggioranza dei bambini dichiara di non portare il telefonino a scuola (68,2%) o di tenerlo sempre spento durante le ore di lezione (13%). Lo accende solo fuori dall'orario scolastico il 3,9% del campione, mentre "trasgredisce" le regole del buon comportamento chi lo tiene accesso senza suoneria (1,6%), o lo utilizza anche quando la maestra spiega (0,7%). Il cellulare è usato per stare in costante contatto con mamma e papà. L'88,2% dei piccoli lo usa soprattutto per chiamare ed essere chiamato dai genitori. Il 72,6% lo utilizza, invece, anche per fotografare, mentre il 69,6% lo adopera per tenersi in contatto con gli amici.
Aspirazioni 'normali'. Le aspirazioni di bambini e adolescenti sono molto vicine a quelle dei loro genitori: infatti, interrogati su ciò che desiderano di più anche per il loro futuro, il 75,3% dei bambini (l'indagine e' stata condotta su circa 1.090 scolari fra i 7 e gli 11 anni) ha espresso l'auspicio di ''andare bene a scuola'', il 75,2% ha risposto di desiderare di raggiungere la laurea, il 66% ha dichiarato di voler trovare un lavoro stabile, il 70,2% desidera svolgere un lavoro che gli piaccia e il 65,3% vorrebbe sposarsi. Solo il 32,6% desidera fare la stessa professione dei propri genitori.
Tra gli adolescenti (12-19 anni), il desiderio più grande è quello di trovare un lavoro soddisfacente (96,6%) e stabile (94%). Il 54,9% esprime il desiderio di laurearsi. Sposarsi rappresenta un traguardo importante per il 68,7% dei ragazzi italiani e il 71,9% desidera avere figli. Tuttavia c'è molta sfiducia rispetto alla raggiungibilità di certi obiettivi: per il 33,6% infatti sarà arduo laurearsi come per il 49,4% trovare un lavoro stabile e per il 42,9% un'occupazione che piace.
Bullismo sempre più minaccioso. Oltre un quarto dei bambini italiani e circa il 20% degli adolescenti rivela di essere stato vittima di azioni di bullismo nel corso dell'ultimo anno. Offese immotivate (27,2%), provocazioni o prese in giro (28,1%) sono state raccontate da oltre un quarto dei piccoli intervistati ma ben il 10,3% è stato oggetto di percosse e il 10,1% minacciato, mentre il 9,4% denuncia furti di cibo o oggetti. E se sul 21,9% dei bambini sono state diffuse informazioni false o cattive, ben 17 su cento si sentono isolati ed esclusi dal gruppo. Nel 25,4% dei casi il bullo è un coetaneo,spesso un maschio (17,7%), ma le femmine toccano il 7,7% dei casi. Nel 9,2%, invece, l'episodio di bullismo è messo in atto da un gruppo, con una lieve prevalenza dei gruppi misti (3,5%) su quelli composti solo da maschi (2,9%) o femmine (2,8%).
E tra i giovani prevale l'assuefazione. E' l'indifferenza la reazione principale da parte dei coetanei di fronte agli atti di bullismo. Fra i bambini, in un anno, questo atteggiamento è raddoppiato (dal 5,1 del 2008 all'11,1% del 2009) e fra gli adolescenti è aumentato di sette punti percentuale (dal 12,1% al 19,5%). Fra i bambini, in particolare, è in aumento anche chi dice di "divertirsi" di fronte a questi atti (dal 9,5% al 13%) ma anche chi aiuta le vittime (dal 15,2% al 19%).
Rossi e Rodriguez i modelli più votati. Gli intervistatori hanno proposto ai piccoli intervistati una serie di personaggi, chiedendo loro con chi avrebbero voluto identificarsi. Valentino Rossi è stato il più scelto (16%, 28,8% tra i maschi), Belen Rodriguez la seconda (l'8,2%). In tanti hanno scelto però una scrittice, Joanna K. Rowling, l'autrice di Harry Potter (6%). Il 4,3% vorrebbe assomigliare a Paris Hilton, il 4,1% a Fiorello, il 3,3% a Barack Obama; all'1,9% degli intervistati piacerebbe diventare come Luciana Littizzetto, all'1,2% come Fabrizio Corona, e solo all'1,1% come Rita Levi Montalcini. Però oltre un quarto degli intervistati ha rifiutato i modelli proposti ( il 27,1% ha dichiarato di non voler assomigliare a nessuno. Mentre un altro quarto ha optato per la scelta libera, indicando in prevalenza Michelle Hunzicker e Mike Bongiorno, il 25,4% l'attrice Brenda Asnicar, protagonista di un telefilm intitolato "Il mondo di Patty", il 12,7% a Vanessa Hudgens del film ''High School Musical'' e l'8,5% Miley Cyrus di ''Hanna Montana''.
Quasi l'80% dei bambini si dichiara credente. Il 79,6% dei bambini italiani si dichiara 'credente' mentre solo il 4,7% afferma di non esserlo ed arriva al 15,7% la percentuale di quanti non hanno saputo (11,7%) o voluto (4%) fornire una risposta. Tuttavia compiuti i 12 anni si dice credente solo il 65,3% degli intervistati, con un calo quindi del 14,3%.
«La Repubblica» del 17 novembre 2009
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