Più lettori, meno tempo dedicato alla lettura. Come internet cambia il modo di informarsi
di Pietro Macri
Grazie a internet i giornali sono letti da un numero di persone di gran lunga superiore rispetto al passato. La differenza tra i lettori della carta stampata e i lettori web di un qualsiasi giornale è sempre più ampia. Eppure questa condizione coincide con la crisi in assoluto più profonda che i giornali abbiano mai conosciuto. Manca un modello di business che sappia tradurre le potenzialità di internet in una dimensione economica, certamente, ma dobbiamo anche ammettere che l'attenzione del singolo lettore e la sua capacità di concentrazione sono fortemente diminuite.
I milioni di visitatori di cui vengono accreditati i siti dei giornali nazionali più importanti hanno un tempo medio di lettura di soli pochi minuti. E più si espande il numero di lettori online più diminuisce il tempo di lettura medio per singolo visitatore. Un fenomeno sicuramente negativo sia per quanto riguarda la pubblicità, che comunque e sempre, trova più efficace comunicare attraverso la televisione, sia per quanto riguarda la pratica giornalistica in sé. Come comunicare in modo efficiente su internet, come riuscire a catturare l'attenzione di un pubblico sempre più abituato a volere tutto e subito? Internet ha cambiato il nostro modo di leggere e accedere alle informazioni.
Is Google making us stupid? Si chiede Nicholas Carr, nell'articolo pubblicato su The Atlantic. Sicuramente ha modificato il nostro modo di interagire con l'informazione. In generale si è persa la capacità di leggere in profondità, il livello di attenzione è molto più limitato, si tende a essere più distratti e, inevitabilmente, più superficiali. Una ricerca condotta tra gli studenti della University College London ha evidenziato quella che viene definita una sorta di skimming activity, vale a dire un comportamento che privilegia la rapidità di lettura senza mai esprimere una necessità di approfondimento. Si leggono una o al massimo due pagine, si passa immediatamente a un link successivo.
E' chiaro – affermano gli autori della ricerca – che la lettura online non è più quella tradizionale: vi sono segnali che denotano nuove forme di lettura che privilegiano una ricerca di tipo orizzontale, mirata a ottenere il massimo dell'informazione con il minimo sforzo. La sintesi, innanzitutto, è ciò che si vuole riuscire ad avere. Titoli, sommari che sappiano condurre rapidamente a risposte. Sembra quasi, dicono gli autori, che si vada online per evitare una lettura di tipo tradizionale. Si vogliono risposte, rapide e concise.
E' giusto che il giornalismo su web si adatti a questa nuova tipologia di lettori? L'immediatezza nell'informazione online è tutto. Quanto e come è cambiato il giornalismo in funzione del cambiamento determinato da internet in termini di fruizione dell'informazione? I giornali tradizionali sembrano più alla ricerca di un contenitore che salvi il contenuto della carta stampata, vedi l'iPad, piuttosto che sviluppare nuove forme di espressione che siano più allineate al modo in cui le persone si accostano a internet. Questo non vuol dire diventare più superficiali e trascurare l'approfondimento, ma comprendere le potenzialità e i punti di forza di internet.
I milioni di visitatori di cui vengono accreditati i siti dei giornali nazionali più importanti hanno un tempo medio di lettura di soli pochi minuti. E più si espande il numero di lettori online più diminuisce il tempo di lettura medio per singolo visitatore. Un fenomeno sicuramente negativo sia per quanto riguarda la pubblicità, che comunque e sempre, trova più efficace comunicare attraverso la televisione, sia per quanto riguarda la pratica giornalistica in sé. Come comunicare in modo efficiente su internet, come riuscire a catturare l'attenzione di un pubblico sempre più abituato a volere tutto e subito? Internet ha cambiato il nostro modo di leggere e accedere alle informazioni.
Is Google making us stupid? Si chiede Nicholas Carr, nell'articolo pubblicato su The Atlantic. Sicuramente ha modificato il nostro modo di interagire con l'informazione. In generale si è persa la capacità di leggere in profondità, il livello di attenzione è molto più limitato, si tende a essere più distratti e, inevitabilmente, più superficiali. Una ricerca condotta tra gli studenti della University College London ha evidenziato quella che viene definita una sorta di skimming activity, vale a dire un comportamento che privilegia la rapidità di lettura senza mai esprimere una necessità di approfondimento. Si leggono una o al massimo due pagine, si passa immediatamente a un link successivo.
E' chiaro – affermano gli autori della ricerca – che la lettura online non è più quella tradizionale: vi sono segnali che denotano nuove forme di lettura che privilegiano una ricerca di tipo orizzontale, mirata a ottenere il massimo dell'informazione con il minimo sforzo. La sintesi, innanzitutto, è ciò che si vuole riuscire ad avere. Titoli, sommari che sappiano condurre rapidamente a risposte. Sembra quasi, dicono gli autori, che si vada online per evitare una lettura di tipo tradizionale. Si vogliono risposte, rapide e concise.
E' giusto che il giornalismo su web si adatti a questa nuova tipologia di lettori? L'immediatezza nell'informazione online è tutto. Quanto e come è cambiato il giornalismo in funzione del cambiamento determinato da internet in termini di fruizione dell'informazione? I giornali tradizionali sembrano più alla ricerca di un contenitore che salvi il contenuto della carta stampata, vedi l'iPad, piuttosto che sviluppare nuove forme di espressione che siano più allineate al modo in cui le persone si accostano a internet. Questo non vuol dire diventare più superficiali e trascurare l'approfondimento, ma comprendere le potenzialità e i punti di forza di internet.
«EJO - European Journalism Observatory (http://it.ejo.ch)» del 22 giugno 2010
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