Il direttore della fiction Rai Del Noce non teme la concorrenza di programmi più popolari. E il produttore Ettore Bernabei crede nella maturità del pubblico televisivo
di Annalisa D'Aprile
Agostino d’Ippona: il peccatore diventato santo, il brillante e spregiudicato oratore convertito alla parola di Dio, il lussurioso ritenutosi indegno dei voti. Al filosofo e teologo Sant’Agostino, il settore fiction della Rai ha dedicato un film in due puntate (Raiuno, domenica 31 gennaio e lunedì 1 febbraio), firmato dalla casa di produzione esperta in fiction religiose, la Lux Vide, in collaborazione con Germania e Polonia.
Dalla vita dissoluta del giovane uomo (interpretato da Alessandro Preziosi) alla conversione, nella quale sono fondamentali le figure del vescovo di Milano, Ambrogio (Andrea Giordana) e la madre Monica (Monica Guerritore), fino alla maturità di quello che diviene vescovo d’Ippona (con il volto di Franco Nero). Una biografia complessa dunque, quella diretta dal canadese Christian Duguay (regista di Coco Chanel, Human Trafficking e della prossima miniserie su Pio XII), che tralascia il Sant’Agostino filosofo, soffermandosi sull’uomo che incontra Dio sullo sfondo dello sgretolamento dell’Impero Romano.
Un racconto impegnativo (forse troppo?) per il pubblico che spesso sembra gradire la leggerezza di talent e reality show? Secondo Ettore Bernabei, presidente onorario della Lux, ex direttore generale della Rai tra gli anni ’60 e ‘70, “il pubblico è maturo, Sant’Agostino è un personaggio storico, ma è anche un percorso di un uomo che avrebbe potuto vivere nei nostri giorni”. “Molti pensano si possano dare ai telespettatori cose banali e narcotizzanti - sostiene Bernabei - invece il pubblico è disposto anche a vedere qualcosa di più impegnativo. Pinocchio (miniserie trasmessa da Raiuno domenica 1 e lunedì 2 novembre 2009, ndr) ha realizzato due milioni di spettatori in più di un trans in un reality show (il riferimento è al Grande Fratello ed alla storia di Elettra diventata Gabriele, ndr)”.
Non teme lo scontro, né ha mai pensato ad una collocazione in palinsesto diversa, il direttore di Rai Fiction, Fabrizio Del Noce: “Un prodotto come questo non va ghettizzato in periodi non competitivi. Dovremmo andare in onda ad agosto per non avere contro nessuno? No, sono contrario alle riserve indiane. Come ha ricordato Bernabei, il risultato di Pinocchio, genere comunque molto differente da Sant’Agostino, indica la disponibilità del pubblico a tematiche meno popolari di un reality. Speriamo in un buon risultato, con il 2 davanti (il direttore si riferisce alle cifre dello share, quindi dal 20% in su, ndr) sia per la prima che per la seconda puntata”.
Dalla vita dissoluta del giovane uomo (interpretato da Alessandro Preziosi) alla conversione, nella quale sono fondamentali le figure del vescovo di Milano, Ambrogio (Andrea Giordana) e la madre Monica (Monica Guerritore), fino alla maturità di quello che diviene vescovo d’Ippona (con il volto di Franco Nero). Una biografia complessa dunque, quella diretta dal canadese Christian Duguay (regista di Coco Chanel, Human Trafficking e della prossima miniserie su Pio XII), che tralascia il Sant’Agostino filosofo, soffermandosi sull’uomo che incontra Dio sullo sfondo dello sgretolamento dell’Impero Romano.
Un racconto impegnativo (forse troppo?) per il pubblico che spesso sembra gradire la leggerezza di talent e reality show? Secondo Ettore Bernabei, presidente onorario della Lux, ex direttore generale della Rai tra gli anni ’60 e ‘70, “il pubblico è maturo, Sant’Agostino è un personaggio storico, ma è anche un percorso di un uomo che avrebbe potuto vivere nei nostri giorni”. “Molti pensano si possano dare ai telespettatori cose banali e narcotizzanti - sostiene Bernabei - invece il pubblico è disposto anche a vedere qualcosa di più impegnativo. Pinocchio (miniserie trasmessa da Raiuno domenica 1 e lunedì 2 novembre 2009, ndr) ha realizzato due milioni di spettatori in più di un trans in un reality show (il riferimento è al Grande Fratello ed alla storia di Elettra diventata Gabriele, ndr)”.
Non teme lo scontro, né ha mai pensato ad una collocazione in palinsesto diversa, il direttore di Rai Fiction, Fabrizio Del Noce: “Un prodotto come questo non va ghettizzato in periodi non competitivi. Dovremmo andare in onda ad agosto per non avere contro nessuno? No, sono contrario alle riserve indiane. Come ha ricordato Bernabei, il risultato di Pinocchio, genere comunque molto differente da Sant’Agostino, indica la disponibilità del pubblico a tematiche meno popolari di un reality. Speriamo in un buon risultato, con il 2 davanti (il direttore si riferisce alle cifre dello share, quindi dal 20% in su, ndr) sia per la prima che per la seconda puntata”.
«La Repubblica» del 29 gennaio 2010
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