15 giugno 2010

Il New Yorker ha stilato la nuova classifica dei 20 scrittori sotto i 40 anni

di Angela Manganaro
Era dal 1999 che non lo faceva, adesso è sembrato il momento di aggiornare l'elenco. Il New Yorker ha stilato la nuova classifica dei 20 scrittori sotto i 40 anni che «hanno guadagnato l'invidia di tutti gli altri», scrive il New York Times. Oltre l'invidia, di solito si guadagna una risonanza enorme, l'ingresso in un club esclusivo che assicura protezione e promozione oltre i confini americani. Il direttore del New Yorker David Remnick assicura che la scelta non è estetica, non v'è omogeneità, insomma non c'è cricca. «Abbiamo scelto un gruppo di promesse, di enormi promesse. Alcuni hanno un approccio narrativo molto convenzionale, altri sono molto originali, altri ancora ci dicono qualcosa di nuovo su altre culture».
Questi scrittori sono uniti da tre cose: sono nati dopo il 1970, vivono in Nord America e nei prossimi anni verranno letti. Al di là del blasone della rivista, dei gusti e della passione americana per le classifiche, la lista è da scorrere bene perché New Yorker ha avuto sempre un certo occhio. Quella di undici anni fa conteneva nomi che si sono affermati, prima intercettati da piccole e medie case editrici europee, poi finiti sui comodini dei giovani Erasmus: David Foster Wallace, Jhumpa Lahiri, Jeffrey Eugenides erano fra gli under 40 del 1999. Andando indietro nel tempo, nel 1983 New Yorker aveva fatto tre nomi di giovani scrittori britannici: Martin Amis, Ian McEwan, Julian Barnes.
I nuovi «20 sotto i 40» sono dieci donne e dieci uomini. I redattori del New Yorker hanno mischiato nomi già conosciuti come Jonathan Safran Foer e la moglie Nicole Krauss con Tea Obreht, 24 anni, che pubblicherà il suo primo romanzo il prossimo anno. I nomi confermano la forza del melting pot: la migrazione come linfa sempre vitale della letteratura nordamericana. «Ero un ragazzo quando la mia famiglia ha lasciato l'Unione Sovietica – racconta uno dei 20, lo scrittore e filmaker David Bezmozgis - Siamo arrivati in Canada con nulla in mano e i miei genitori non avevano mai sentito parlare del New Yorker o di qualsiasi altra cosa del genere. È strano e significativo per me ritrovarmi dopo 30 anni in questa lista».

La top 20
Chimamanda Ngozi Adichie, 32
Chris Adrian, 39
Daniel Alarcón, 33
David Bezmozgis, 37
Sarah Shun-lien Bynum, 38
Joshua Ferris, 35
Jonathan Safran Foer, 33
Nell Freudenberger, 35
Rivka Galchen, 34
Nicole Krauss, 35
Dinaw Mengestu, 31
Philipp Meyer, 36
C E Morgan, 33
Téa Obreht, 24
Yiyun Li, 37
ZZ Packer, 37
Karen Russell, 28
Salvatore Scibona, 35
Gary Shteyngart, 37
Wells Tower, 37
«Il Sole 24 Ore» dell'8 giugno 2010

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