11 maggio 2010

La retromarcia della Bbc sui preti pedofili

"Non è un problema della sola chiesa cattolica"
di Maurizio Stefanini
Clamorosa marcia indietro della Bbc sul tema dei preti pedofili. “Sex Crimes and Vatican” si intitolava il documentario di 38 minuti e 57 secondi con il quale nell’ottobre del 2006 la tv pubblica britannica si unì alla campagna internazionale sul coinvolgimento della Chiesa cattolica negli abusi ai minori (Guarda qui, qui, qui e qui). Fu una polemica che rimbalzò anche in Italia, quando nel maggio del 2007 il filmato fu trasmesso da Anno Zero di Michele Santoro. Ma in data 4 maggio 2010 a tornare sul tema è stato un articolo del sito on line della stessa Bbc: “Looking behind the Catholic sex abuse scandal”, a firma Aidan Lewis. Un testo prudente, ma che riferisce come secondo ricerche ed esperti “gli uomini facenti parte della Chiesa cattolica non sono più propensi agli abusi di altri”, e “la gran parte di abusi commessi da preti si è ridotta drasticamente negli ultimi 20-30 anni”.
Secondo questo articolo, il punto di riferimento essenziale è lo studio del John Jay College of Criminal Justice, commissionato dalla Conferenza Episcopale Usa e pubblicato nel 2004: due anni dopo l’esplodere dello scandalo, che mostrerebbe come “c’è una grossa differenza tra la realtà e il dibattito”. Le cifre indicavano infatti che il 4 per cento dei sacerdoti statunitensi erano stati accusati di aver abusato di minori negli anni compresi tra il 1950 e il 2002, e il 75 per cento dei casi si riferivano al periodo 1960-1984. Altri studi sono stati fatti sulla Germania, dove 150 sacerdoti sono stati accusati di abusi dopo il 1990. In Irlanda è invece il rapporto Ryan del 2009 a riportare un migliaio di testimonianze. A livello mondiale, tra 2001 e 2010 il Vaticano ha esaminato accuse di abusi riferite a circa 3000 sacerdoti per un arco di cinquant’anni. Una proporzione da riferire agli oltre 400.000 sacerdoti presenti in tutto il mondo.
Nel 2004 non c’erano altri analoghi studi su altri segmenti di popolazione degli Stati Uniti, e solo ora ne sta venendo realizzato uno sui Boy Scout. Ma gli autori della ricerca convenivano di inserire il problema nel più ampio contesto degli abusi sui minori, che è un problema rlevante anche fuori della chiesa cattolica. L’articolo osserva che tra gli stessi cattolici è sorta la domanda “se non ci siano aspetti della vita sacerdotale cattolica a incoraggire gli abusi”. “Il celibato può in effetti essere un problema ma la gran parte degli abusi sessuali non sono commessi da celibi”, è l’obiezione di Margaret Smith: una degli autori del rapporto. “Se il 4 per cento dei sacerdoti sono coinvoli in abusi ai danni di minori, significa che per l’altro 96 per cento il celibato non ha rappresentato una spinta a fare questo tipo di abusi”. Peraltro, la Smith rifiuta anche l’ipotesi del Cardinale Bertone, sul collegamento tra pedofilia e omosessualità. “La maggior parte degli abusi a minori sono commessi da maschi eterosessuali e sposati”.
«Il Foglio» del 10 maggio 2010

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