Modella, attrice, cantante: la Jovovich dagli anni dell'inquietudine alla maternità. A Milano per aiutare la ricerca sul cancro al seno
di Gian Luigi Paracchini
Sul set con De Niro Nell' ultimo film recita con De Niro: «Mi ha guidata nei provini. Se ho avuto la parte è merito suo»
Che cosa ci si aspetterebbe da una donna bella, trasgressiva nella vita e sullo schermo? Lampi di irrequietezza, nostalgie d'un rock diabolico. E invece no. Anche versatili icone dal fascino androgino come Milla Jovovich, 34 anni, modella, cantante, attrice, stilista, ambasciatrice di cause filantropiche, possono sprofondare in un lago di zucchero. «Da quando nel novembre di due anni fa, è nata Ever Gabo - racconta spalancando i celebri occhi verdazzurri - non sono più la stessa. Lei mi ha fatto vedere la vera scala di valori. Mi piace quello che faccio ma non c'è film o passerella che valgano il diventare mamma. Fortunatamente l'ho capito». Milla è di passaggio a Milano per presentare una borsa in edizione limitata che da aprile Tommy Hilfiger venderà come supporto a Breast Health International, organizzazione mondiale di ricerca sul trattamento del cancro al seno. Le foto della campagna sono realizzate da Helena Christensen, altra top model approdata alle gioie della maternità. La vita di Milla, nata a Kiev, figlia d'un medico serbo e di una attrice ucraina, arrivata piccolina in California, non è stata sempre rose e fiori. Ora ha una bella casa a Beverly Hills ma quella degli inizi, alla periferia di Los Angeles tra comunità di immigrati, mentre i genitori erano costretti a lavori umili, aveva molti meno comfort. Da lì qualche sbandata giovanile tra alcol e droga finché non ha trovato la strada giusta, grazie all' aiuto del grande Richard Avedon, che ha intuito per quella inquietante bellezza androide una fortunata odissea negli spazi stellari. E così è stato. Le copertine con i vestiti degli stilisti più famosi, le canzoni con il suo gruppo Plastic has memory, due ruoli di culto nei film «Il quinto elemento» e «Giovanna d' Arco», diretti dal secondo marito Luc Besson (le prime nozze con un attore sono durate 6 mesi), fortunate campagne pubblicitarie, la sua firma come griffe di abbigliamento, comparsate importanti per Wim Wenders e Spike Lee. Poi l'incontro decisivo con il regista inglese Paul S. Anderson, il terzo marito e la nascita della piccola Ever Gabo, per cui è aumentata (salvo poi ridimagrire) di 30 chili. Anche quest'anno andrà di corsa: escono film dove ha avuto ruoli importanti a partire da «Stone», thrilling psicologico con Robert de Niro ed Edward Norton. Duro lavorare con il grande ma scorbutico Bob? «Gli devo moltissimo, per come mi ha indirizzato durante i provini. Se ho avuto la parte lo devo anche a lui». Donna eclettica, ma dove pensa di eccellere? «Come mamma, almeno spero». È vero che molti anni fa ha avuto un flirt con il mitico John Frusciante, chitarrista dei Red Hot Chili Peppers? «Il passato è passato». Mai litigato con qualcuno della moda? «Se anche è successo, sono il tipo che prende la porta e va». Qual è l' angolo di Italia che preferisce? «La casa di Grazzano della mia amica Verde Visconti. Stare con una famiglia in campagna è il modo migliore per conoscere il carattere italiano».
«Corriere della Sera» del 3 marzo 2010
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