di Giuliano Vigini
Sempre più illustrati, accattivanti, belli da leggere e da guardare. Sono i libri per ragazzi che, all’imminente Fiera di Bologna (23-26 marzo), troveranno il loro momento di massima gloria e rappresentatività internazionale. Da 47 edizioni le principali case editrici del mondo ( il 92% degli oltre 1200 espositori viene infatti dall’estero) si danno appuntamento a Bologna per presentare ai professionisti e agli operatori del settore le novità più importanti ai fini della vendita dei diritti. E anche per l’Italia questa è naturalmente un’occasione irrinunciabile per mettere in mostra una produzione che, sul piano dei contenuti e soprattutto della qualità illustrativa, spesso non ha nulla da invidiare a quella degli altri Paesi. Ma, al tempo stesso, Bologna è anche un’opportunità pressoché unica per valutare e acquisire opere da portare nel mercato italiano, visto che ormai oltre il 50% delle novità annuali dell’editoria italiana per ragazzi sono di provenienza straniera, in particolare (33%) da Gran Bretagna e Stati Uniti.
Non è però soltanto questo incremento a connotare il cambiamento che si è verificato in questi anni nell’editoria italiana: ci sono state, infatti, parecchie trasformazioni, sia sul piano dell’offerta editoriale, sia a livello di tendenze del mercato. Nella produzione, a fronte di un aumento esponenziale degli editori e delle collane per ragazzi, è diminuito notevolmente il numero di novità e titoli mediamente presenti nelle collane stesse: il che significa che spesso si tratta soltanto di collane sui generis, occasionali e perciò senza futuro. Da parte delle case editrici maggiori, invece, lo sforzo di rinnovamento e insieme di ristrutturazione è stato notevole: Mondadori, Piemme, Salani, Rizzoli, Walt Disney, Einaudi Ragazzi, Giunti, El, De Agostini e tante altre sigle – tra le quali piace citare le Edizioni San Paolo, che stanno rapidamente recuperando posizioni e prestigio – si sono mosse appunto in questa direzione.
Nel frattempo, l’orientamente generale è stato quello di un notevole incremento dei titoli di fantasia e avventura, così come sono aumentati in modo consistente i libri destinati alla prima fascia d’età, con albi e racconti illustrati. Di questo rinnovamento ha certamente beneficiato il mercato per ragazzi (0- 14 anni), che nel 2009 dovrebbe aver superato i 150 milioni, calcolando un prezzo medio del venduto intorno ai 10 euro. Risulta peraltro evidente che anche l’editoria per ragazzi segue ormai l’andamento di tutto il resto: vale a dire di un mercato sempre più concentrato per gruppi editoriali (Mondadori, Rcs, Mauri-Spagnol, Giunti), per aree commerciali, per numero di titoli (i primi 1000 fanno oltre il 50% del fatturato del settore), per punti vendita... Senza dimenticare quello che intanto sta cambiando, più che nella graduatoria dei consumi culturali dei ragazzi e degli adolescenti dai 6 ai 19 anni – dove i libri si collocano in buona posizione, al 56,6%, dopo Tv (97,2%), cinema (79,5%), Pc (72,1%) e radio (59,7%) –, all’interno degli interessi, dei gusti e delle modalità di tali consumi. Che possono arricchire, impoverire o semplicemente sbilanciare la dieta, pur restando sempre la stessa la quantità complessiva.
Non è però soltanto questo incremento a connotare il cambiamento che si è verificato in questi anni nell’editoria italiana: ci sono state, infatti, parecchie trasformazioni, sia sul piano dell’offerta editoriale, sia a livello di tendenze del mercato. Nella produzione, a fronte di un aumento esponenziale degli editori e delle collane per ragazzi, è diminuito notevolmente il numero di novità e titoli mediamente presenti nelle collane stesse: il che significa che spesso si tratta soltanto di collane sui generis, occasionali e perciò senza futuro. Da parte delle case editrici maggiori, invece, lo sforzo di rinnovamento e insieme di ristrutturazione è stato notevole: Mondadori, Piemme, Salani, Rizzoli, Walt Disney, Einaudi Ragazzi, Giunti, El, De Agostini e tante altre sigle – tra le quali piace citare le Edizioni San Paolo, che stanno rapidamente recuperando posizioni e prestigio – si sono mosse appunto in questa direzione.
Nel frattempo, l’orientamente generale è stato quello di un notevole incremento dei titoli di fantasia e avventura, così come sono aumentati in modo consistente i libri destinati alla prima fascia d’età, con albi e racconti illustrati. Di questo rinnovamento ha certamente beneficiato il mercato per ragazzi (0- 14 anni), che nel 2009 dovrebbe aver superato i 150 milioni, calcolando un prezzo medio del venduto intorno ai 10 euro. Risulta peraltro evidente che anche l’editoria per ragazzi segue ormai l’andamento di tutto il resto: vale a dire di un mercato sempre più concentrato per gruppi editoriali (Mondadori, Rcs, Mauri-Spagnol, Giunti), per aree commerciali, per numero di titoli (i primi 1000 fanno oltre il 50% del fatturato del settore), per punti vendita... Senza dimenticare quello che intanto sta cambiando, più che nella graduatoria dei consumi culturali dei ragazzi e degli adolescenti dai 6 ai 19 anni – dove i libri si collocano in buona posizione, al 56,6%, dopo Tv (97,2%), cinema (79,5%), Pc (72,1%) e radio (59,7%) –, all’interno degli interessi, dei gusti e delle modalità di tali consumi. Che possono arricchire, impoverire o semplicemente sbilanciare la dieta, pur restando sempre la stessa la quantità complessiva.
«Avvenire» del 20 marzo 2010
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