di Sandro Magister
Mentre il “New York Times” perde colpi nella sua testarda campagna per l’impeachment di Benedetto XVI (un autogol clamoroso l’ha raccontato Paolo Rodari sul “Foglio” del 6 aprile), il rivale “Wall Street Journal” si fa avanti come roccioso sostenitore del papa.
Il giornale di proprietà di Rupert Murdoch ha messo in campo a difesa di Joseph Ratzinger due sue firme di prima grandezza: il 2 aprile Peggy Noonan, già assistente speciale della Casa Bianca durante la presidenza di Ronald Reagan, e il 6 aprile William McGurn, grande specialista in politica internazionale e anche lui assistente della Casa Bianca, durante la seconda presidenza di George W. Bush.
Ma c’è di più. McGurn è anche vicepresidente della News Corporation e scrive i discorsi dello stesso Murdoch.
La lotta senza quartiere ingaggiata tra i due giganti della stampa americana e mondiale, il “New York Times” e il “Wall Street Journal”, si riflette dunque anche nel loro schierarsi riguardo al papa, su posizioni diametralmente opposte. E vede in campo dalla parte di Benedetto XVI lo stesso Murdoch, per la penna del suo più stretto collaboratore.
Anche in Italia il canale televisivo di Murdoch si distingue nel difendere le ragioni di papa Benedetto. Non perché i telegiornali di Sky ne facciano l’apologia, ma semplicemente perché forniscono un’informazione più ricca, documentata ed equilibrata di quella dei telegiornali rivali, sia di Rai che di Mediaset che di La 7. Stefano Maria Paci è il loro vaticanista di punta.
Il giornale di proprietà di Rupert Murdoch ha messo in campo a difesa di Joseph Ratzinger due sue firme di prima grandezza: il 2 aprile Peggy Noonan, già assistente speciale della Casa Bianca durante la presidenza di Ronald Reagan, e il 6 aprile William McGurn, grande specialista in politica internazionale e anche lui assistente della Casa Bianca, durante la seconda presidenza di George W. Bush.
Ma c’è di più. McGurn è anche vicepresidente della News Corporation e scrive i discorsi dello stesso Murdoch.
La lotta senza quartiere ingaggiata tra i due giganti della stampa americana e mondiale, il “New York Times” e il “Wall Street Journal”, si riflette dunque anche nel loro schierarsi riguardo al papa, su posizioni diametralmente opposte. E vede in campo dalla parte di Benedetto XVI lo stesso Murdoch, per la penna del suo più stretto collaboratore.
Anche in Italia il canale televisivo di Murdoch si distingue nel difendere le ragioni di papa Benedetto. Non perché i telegiornali di Sky ne facciano l’apologia, ma semplicemente perché forniscono un’informazione più ricca, documentata ed equilibrata di quella dei telegiornali rivali, sia di Rai che di Mediaset che di La 7. Stefano Maria Paci è il loro vaticanista di punta.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it del 7 aprile 2010
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