Anche nel nostro Paese molte organizzazioni per la ricerca o l'assistenza sono state fondate in seguito a tragedie familiari
di Ruggiero Corcella
di Ruggiero Corcella
È vero: in Italia il settore socio-sanitario rimane un punto di riferimento nel campo della raccolta di finanziamenti privati: la ricerca medico-scientifica raccoglie il 26 per cento delle liberalità. La spina dorsale del sistema delle donazioni in Italia è ancora costituita dai tanti casi, nati sulla scorta di una tragedia personale. Così dall' esperienza di grande dolore di un fratello consumato dal cancro, nel 1976, l' ingegner Virginio Floriani uscì con la forza di far nascere in Italia un modello di assistenza ai malati terminali. Dalla vendita della Telettra, società fondata con una decina di amici nel 1946, ricavò un miliardo di lire e nel ' 77 costituì la Fondazione che oggi fornisce assistenza domiciliare gratuita a tremila pazienti «inguaribili, ma non incurabili» come teneva a sottolineare l' imprenditore. Enzo Ferrari volle dedicare e intitolare alla memoria del figlio Dino, che soffriva di distrofia muscolare, il centro del Policlinico di Milano per lo studio e la terapia delle malattie neuromuscolari. Benedetta D' Intino, la prima nipotina di Cristina Mondadori aveva quindici mesi quando la sua vita si spense per una cardiopatia congenita. In ricordo della piccola, nel '92 le famiglie Mondadori, D' Intino e Formenton crearono la fondazione «Benedetta D' Intino a difesa del bambino e della famiglia». La Fondazione aiuta le famiglie che hanno bambini con problemi psicologici o di comunicazione. Il nome di Beatrice Vitiello è legato ad una vera e propria battaglia che da Milano si allargò a livello nazionale. Beatrice morì di epatite B e i genitori, intrapresero una lunga battaglia che portò a rendere obbligatoria la vaccinazione contro l' epatite virale per i neonati e i ragazzi fino a dodici anni. Come non ricordare, poi, la vicenda straordinaria di Augusto e Michaela Odone e di Lorenzo, il figlio colpito da adrenoleucodistrofia? Nel ' 92, il film L' olio di Lorenzo ha fatto conoscere al grande pubblico la storia degli Odone (lui italiano trapiantato negli Stati Uniti) che a dispetto della scienza ufficiale scoprì appunto la miscela di acidi grassi che permise al figlio (e ora a molti altri come lui) di ritardare l' evoluzione della malattia. A differenza degli Stati Uniti e dell' Inghilterra, da noi il mecenatismo che dona per le buone cause preferisce mantenere il basso profilo o addirittura passare sotto silenzio. Lo ribadiscono due esperti del settore, Alberto Masacci amministratore unico di Goodwill, centro di ricerca per il fund raising, e Pier Luigi Sacco direttore scientifico della The fund raising school, la prima scuola italiana per diventare professionisti della raccolta fondi, nata otto anni fa all' università di Bologna. Secondo i dati elaborati dall' Osservatorio sul fundraising e la filantropia, Goodwill e The Fund raising school, questo mercato privato si aggira sui 9 miliardi di euro ed è in crescita esponenziale. «In Italia abbiamo 4.720 fondazioni - dice Masacci -. Rispetto al ' 99, c' è stato un aumento del 57 per cento. Siamo assolutamente convinti che nei prossimi anni nasceranno fondazioni di derivazione da imprese, che diventeranno attori sociali fondamentali per la qualità della vita di questo Paese».In Italia Anche nel nostro Paese molte organizzazioni per la ricerca o l' assistenza sono state fondate in seguito a tragedie familiari.
«Corriere della Sera» del 27 gennaio 2008
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