Relazione al Parlamento - Nel 2005 sono state 603 le morti per overdose, le stesse dell’anno precedente. Aumentano i decessi tra gli over 35. Le regioni più a rischio Umbria e Lazio
di Pino Ciociola
Aumento record rispetto al 2001 Triplicati anche gli assuntori di allucinogeni e stimolanti
La droga è «un «fenomeno sociale dalle dimensioni di massa» e del quale «si è ridotta la percezione del grado di pericolosità». Così esordisce il ministro per la Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, presentando la "Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia 2005". Punto numero uno: «Aumenta l’uso di droghe illegali nella popolazione – si legge subito – nonostante l’uso di eroina e cocaina sia disapprovato e considerato rischioso».
Via con alcool e tabacco. I numeri confermano: «Si stima che oltre 2 milioni di italiani hanno fatto uso associato di più sostanze illegali nel 2005». E «ogni anno 29mila persone iniziano ad abusare di eroina e 9mila di cocaina». Tabacco e alcol sono le sostanze di "iniziazione" per la maggioranza dei consumatori di droghe. L’85% di chi fa uso di cocaina e il 74% di chi consuma eroina dichiara di aver cominciato con la cannabis, mentre il 75% dei consumatori di hascish e marijuana restano "fedeli" alla sostanza.
Complessivamente, raddoppiano i consumatori di cocaina e cannabis, diminuiscono gli utilizzatori di eroina e triplicano (dal 2001) coloro che fanno uso e di allucinogeni e stimolanti.
603 morti per overdose. Sono stati 603 i morti per overdose di nel 2005. Un numero che non si scosta da quello del 2004 (600 morti). E dal 1996 all’anno scorso non sono mai stati registrati decessi per overdose in ragazzi sotto i 15 anni (sebbene i 15/19enni rappresentano il 2-3% dei decessi per overdose). Aumentano le overdose mortali fra i consumatori over 35 (passando dal 22% circa al 53% del totale). La causa del decesso è stata attribuita in 254 casi all’eroina, in 43 alla cocaina, in 4 al metadone ed in un caso alle amfetamine, mentre nella metà dei casi la sostanza non è stata indicata. «Si muore per overdose prevalentemente nella propria abitazione». E le regioni dove si registra il più alto numero di morti per overdose «sono Umbria e Lazio», mentre risultano «Perugia e Roma le province «più a rischio».
S ervizi pubblici. Altra stima: «3 milioni e 800mila italiani hanno fatto uso di cannabis (erano stati 2 milioni nel 2001) e tra loro mezzo milione ha fra 19 e 21 anni». I soggetti che finiscono per avere bisogno di un intervento terapeutico «sono circa 200mila per gli oppiacei e 150mila per la cocaina». A proposito, «i consumatori di eroina – sottolinea la Relazione – arrivano ai Sert entro 5/6 anni da quando hanno attivato il consumo problematico, i consumatori di cocaina dopo 6/7 anni». Nel 2005 circa 300mila persone necessitavano di trattamento per abuso di droghe» E «più della metà lo hanno avuto presso i servizi».
Più metadone a mantenimento. Poco più di un terzo dei trattamenti erogati dai servizi pubblici per le tossicodipendenze «è esclusivamente psicosociale», il 29% è di tipo «farmacologico» e il restante è «un’integrazione fra i due». Il metadone si conferma «il trattamento farmacologico di elezione» e aumenta dal 2001 «il numero di trattamenti a mantenimento».
I "costi". Secondo la Relazione governativa, «pur mancando informazioni precise sulla tipologia degli interventi effettuati dalle strutture del privato sociale e un’articolazione dettagliata dei costi sostenuti dalle amministrazioni regionali, si stima che nel 2005 siano stati impegnati sulla rete dei servizi pubblici e privati circa 790 milioni di euro».
Via con alcool e tabacco. I numeri confermano: «Si stima che oltre 2 milioni di italiani hanno fatto uso associato di più sostanze illegali nel 2005». E «ogni anno 29mila persone iniziano ad abusare di eroina e 9mila di cocaina». Tabacco e alcol sono le sostanze di "iniziazione" per la maggioranza dei consumatori di droghe. L’85% di chi fa uso di cocaina e il 74% di chi consuma eroina dichiara di aver cominciato con la cannabis, mentre il 75% dei consumatori di hascish e marijuana restano "fedeli" alla sostanza.
Complessivamente, raddoppiano i consumatori di cocaina e cannabis, diminuiscono gli utilizzatori di eroina e triplicano (dal 2001) coloro che fanno uso e di allucinogeni e stimolanti.
603 morti per overdose. Sono stati 603 i morti per overdose di nel 2005. Un numero che non si scosta da quello del 2004 (600 morti). E dal 1996 all’anno scorso non sono mai stati registrati decessi per overdose in ragazzi sotto i 15 anni (sebbene i 15/19enni rappresentano il 2-3% dei decessi per overdose). Aumentano le overdose mortali fra i consumatori over 35 (passando dal 22% circa al 53% del totale). La causa del decesso è stata attribuita in 254 casi all’eroina, in 43 alla cocaina, in 4 al metadone ed in un caso alle amfetamine, mentre nella metà dei casi la sostanza non è stata indicata. «Si muore per overdose prevalentemente nella propria abitazione». E le regioni dove si registra il più alto numero di morti per overdose «sono Umbria e Lazio», mentre risultano «Perugia e Roma le province «più a rischio».
S ervizi pubblici. Altra stima: «3 milioni e 800mila italiani hanno fatto uso di cannabis (erano stati 2 milioni nel 2001) e tra loro mezzo milione ha fra 19 e 21 anni». I soggetti che finiscono per avere bisogno di un intervento terapeutico «sono circa 200mila per gli oppiacei e 150mila per la cocaina». A proposito, «i consumatori di eroina – sottolinea la Relazione – arrivano ai Sert entro 5/6 anni da quando hanno attivato il consumo problematico, i consumatori di cocaina dopo 6/7 anni». Nel 2005 circa 300mila persone necessitavano di trattamento per abuso di droghe» E «più della metà lo hanno avuto presso i servizi».
Più metadone a mantenimento. Poco più di un terzo dei trattamenti erogati dai servizi pubblici per le tossicodipendenze «è esclusivamente psicosociale», il 29% è di tipo «farmacologico» e il restante è «un’integrazione fra i due». Il metadone si conferma «il trattamento farmacologico di elezione» e aumenta dal 2001 «il numero di trattamenti a mantenimento».
I "costi". Secondo la Relazione governativa, «pur mancando informazioni precise sulla tipologia degli interventi effettuati dalle strutture del privato sociale e un’articolazione dettagliata dei costi sostenuti dalle amministrazioni regionali, si stima che nel 2005 siano stati impegnati sulla rete dei servizi pubblici e privati circa 790 milioni di euro».
«Avvenire» del 14 luglio 2006
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