D’estate di sono le inclinazioni giuste (sdraio, lettino, spiaggia, prato di montagna) e le giuste inclinazioni: voglia di pensare pensieri nuovi, e provare a cambiare qualcosa della nostra vita
di Beppe Severgnini
Arriva la stagione in cui molti cercano libri da leggere. Succede anche a Natale!, direte voi. No, a Natale i libri si regalano. L’estate è invece il tempo perfetto della lettura. Ci sono le inclinazioni giuste (sdraio, lettino, spiaggia, prato di montagna) e le giuste inclinazioni: voglia di pensare pensieri nuovi, e provare a cambiare qualcosa della nostra vita. Ogni autore, se è bravo, illumina un pezzo di mondo che, per qualche motivo, stava nella (nostra) penombra. Saggistica o narrativa, fa lo stesso: a patto che la prima sia poetica e la seconda analitica.
Molti chiedono consigli, come dicevo. Ma non esistono libri buoni per ogni umore, condizione ed età. Lodevolmente www.corriere.it/scuola sta indicando opere per ragazzi, e chiede ai colleghi del «Corriere» incipit memorabili di opere indimenticabili della nostra adolescenza. Gian Antonio Stella ha scelto «L’isola del tesoro», Barbara Stefanelli «Tonio Kröger», Maria Laura Rodotà «L’uomo senza qualità» (che io sappia è l’unica, con Daria Bignardi, capace di leggere quei due tomi durante la pubertà, senza danni apparenti).
Quando verrà il mio turno indicherò «Il castello di Blandings» di P.G. Wodehouse, l’autore che, da ragazzo, mi ha insegnato a scrivere divertendomi (e divertendo, spero). La vita è troppo strana per non sorriderne, l’ironia è un modo per accettare le imperfezioni del mondo. L’aristocrazia inglese raccontata da Wodehouse, però, è estinta. Baroni, maggiordomi e ragazze da marito, per una diciottenne di Adria e un ventenne di Aggius, sono ormai esotici come i pesci martello.
Altre letture estive per giovani adulti? Stiamo sui classici italiani.
Ai romantici e agli avventurosi, suggerisco «Una questione privata» di Beppe Fenoglio (scrivere della Resistenza senza retorica e compiacimento è difficile, ma lui c’è riuscito). A chi sta elaborando il lutto sportivo, «Azzurro tenebra» di Giovanni Arpino (resoconto della catastrofica spedizione ai Mondiali di Germania 1974, lo consiglierò a Prandelli). A coloro che aspettano (un fidanzato, una facoltà, un’occasione), «Il deserto dei tartari» di Dino Buzzati. A coloro che sospettano, «A ciascuno il suo» di Leonardo Sciascia. A chi ha un’anima provinciale e poetica, «Feria d’agosto» di Cesare Pavese. A chi ha un’anima provinciale e pratica, «La bella di Lodi» di Alberto Arbasino. A chi ha un’anima, «Le piccole virtù» di Natalia Ginzburg e i «Sillabari» di Goffredo Parise, magari nell’audiolibro letto (benissimo, come un attore non saprebbe fare) da Nanni Moretti. C’è poi un autore, un po’ fuori moda, che consiglio vivamente: Mario Soldati, passione di mia mamma Carla. Leggerlo, non so perché, riempie di gioia. Cominciate con «America primo amore», proseguite con i racconti di «La messa dei villeggianti».
Post scriptum: sono libri brevi. E’ importante. Uno non può passare tutto il tempo a leggere, d’estate
Molti chiedono consigli, come dicevo. Ma non esistono libri buoni per ogni umore, condizione ed età. Lodevolmente www.corriere.it/scuola sta indicando opere per ragazzi, e chiede ai colleghi del «Corriere» incipit memorabili di opere indimenticabili della nostra adolescenza. Gian Antonio Stella ha scelto «L’isola del tesoro», Barbara Stefanelli «Tonio Kröger», Maria Laura Rodotà «L’uomo senza qualità» (che io sappia è l’unica, con Daria Bignardi, capace di leggere quei due tomi durante la pubertà, senza danni apparenti).
Quando verrà il mio turno indicherò «Il castello di Blandings» di P.G. Wodehouse, l’autore che, da ragazzo, mi ha insegnato a scrivere divertendomi (e divertendo, spero). La vita è troppo strana per non sorriderne, l’ironia è un modo per accettare le imperfezioni del mondo. L’aristocrazia inglese raccontata da Wodehouse, però, è estinta. Baroni, maggiordomi e ragazze da marito, per una diciottenne di Adria e un ventenne di Aggius, sono ormai esotici come i pesci martello.
Altre letture estive per giovani adulti? Stiamo sui classici italiani.
Ai romantici e agli avventurosi, suggerisco «Una questione privata» di Beppe Fenoglio (scrivere della Resistenza senza retorica e compiacimento è difficile, ma lui c’è riuscito). A chi sta elaborando il lutto sportivo, «Azzurro tenebra» di Giovanni Arpino (resoconto della catastrofica spedizione ai Mondiali di Germania 1974, lo consiglierò a Prandelli). A coloro che aspettano (un fidanzato, una facoltà, un’occasione), «Il deserto dei tartari» di Dino Buzzati. A coloro che sospettano, «A ciascuno il suo» di Leonardo Sciascia. A chi ha un’anima provinciale e poetica, «Feria d’agosto» di Cesare Pavese. A chi ha un’anima provinciale e pratica, «La bella di Lodi» di Alberto Arbasino. A chi ha un’anima, «Le piccole virtù» di Natalia Ginzburg e i «Sillabari» di Goffredo Parise, magari nell’audiolibro letto (benissimo, come un attore non saprebbe fare) da Nanni Moretti. C’è poi un autore, un po’ fuori moda, che consiglio vivamente: Mario Soldati, passione di mia mamma Carla. Leggerlo, non so perché, riempie di gioia. Cominciate con «America primo amore», proseguite con i racconti di «La messa dei villeggianti».
Post scriptum: sono libri brevi. E’ importante. Uno non può passare tutto il tempo a leggere, d’estate
«Corriere della Sera» del 10 luglio 2014
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