LONDRA - "Pyow pyow pyow..hack hack hack hack!", che in gergo scimmiesco vuol dire "Andiamocene via!". Proprio così: anche le scimmie sono in grado di parlare, con frasi semplici, nelle quali accostano i due suoni principali in diverse combinazioni. Il linguaggio, dunque, non sembra essere più soltanto una peculiarità degli esseri umani. Un loro modo di comunicare gli animali lo hanno sempre avuto, ma la scoperta di due scienziati inglesi dell'Università di St. Andrew rappresenta la prima evidenza che anche i primati sono in grado di sviluppare una propria lingua, con tanto di sintassi. Lo studio è stato pubblicato dalla prestigiosa rivista Nature. Gli scienziati hanno osservato le scimmie dal naso bianco maggiore (Cercopithecus nictitians) del Parco Nazionale Gashaka Gumti, in Nigeria. Sapevano che, per comunicare agli altri componenti del gruppo l'avvicinarsi di un predatore, questi primati usano due diversi richiami: "pyow", un suono onomatopeico, avverte quando c'è un leopardo in agguato; "hack", suono gutturale, simile a un colpo di tosse, mette in guardia da un'eventuale, pericolosa aquila in volo.
Ma le scimmie, dicono i ricercatori, hanno sviluppato un altro modo di utilizzare questi suoni in maniera combinata, a seconda delle esigenze di sopravvivenza. I primati, infatti, vivono in gruppi composti da un unico maschio e diverse femmine con i piccoli al seguito. E' il maschio a 'parlare', a urlare la 'frase' che mette in allerta gli altri componenti: una sequenza di tre "pyow" seguita da quattro "hack", che significa "Andiamo via di qua!", per spostarsi in un posto più sicuro, meno esposto ai rischi. Non si tratta, però, soltanto di un allarme contro i predatori: i primati lo utilizzano anche in situazioni ordinarie, come quando sono in cerca di cibo o di un posto dove dormire. "La sequenza "pyow-hack" ha un significato particolare, come se dicessero "Andiamocene"", spiegano Kate Arnold e Kalus Zuberrbuhler, autori dello studio. "I singoli richiami hanno invece altre funzioni, e se "hack" indica soltanto l'allarme contro i predatori, il suono "pyow" ha molteplici utilizzi e significati. E' effettivamente la prima evidenza di un sistema di comunicazione naturale, con una sintassi embrionale, in una specie non umana".
Ma le scimmie, dicono i ricercatori, hanno sviluppato un altro modo di utilizzare questi suoni in maniera combinata, a seconda delle esigenze di sopravvivenza. I primati, infatti, vivono in gruppi composti da un unico maschio e diverse femmine con i piccoli al seguito. E' il maschio a 'parlare', a urlare la 'frase' che mette in allerta gli altri componenti: una sequenza di tre "pyow" seguita da quattro "hack", che significa "Andiamo via di qua!", per spostarsi in un posto più sicuro, meno esposto ai rischi. Non si tratta, però, soltanto di un allarme contro i predatori: i primati lo utilizzano anche in situazioni ordinarie, come quando sono in cerca di cibo o di un posto dove dormire. "La sequenza "pyow-hack" ha un significato particolare, come se dicessero "Andiamocene"", spiegano Kate Arnold e Kalus Zuberrbuhler, autori dello studio. "I singoli richiami hanno invece altre funzioni, e se "hack" indica soltanto l'allarme contro i predatori, il suono "pyow" ha molteplici utilizzi e significati. E' effettivamente la prima evidenza di un sistema di comunicazione naturale, con una sintassi embrionale, in una specie non umana".
« La Repubblica » del 18 maggio 2006
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