Si può iniziare fin da piccoli, ma con l'esempio dei genitori. Perché leggere deve trasformarsi in un piacere
di Sara Pero
Da Il piccolo principe a Il gabbiano Jonathan Livingston, passando per Topolino. Oppure libri di avventure, come Robinson Crusoe, o di fantascienza e fantasy. Ognuno ha avuto infanzia il suo preferito. Di certo la passione per la lettura è qualcosa che si consolida nel tempo, ma già da molto piccoli si può iniziare a sperimentare il mondo di carta. Per chi sta già pensando a come insegnare ai propri figli ad amare la lettura, qui non troverà alcun vademecum su come fare, ma dei consigli (utili) per invogliare i bambini a leggere, grazie a Alberto Pellai, psicoterapeuta dell'età evolutiva, che di libri per l'infanzia ne ha scritti parecchi - tra gli ultimi la collana di filastrocche illustrate per bambini Piccole grandi sfide, realizzato a quattro mani con Barbara Tamborini - che conosce bene il mondo dei più piccoli.
Si può iniziare a familiarizzare con i libri molto presto: "Il libro rappresenta uno stimolo importante per i bambini già verso i 6-9 mesi, un'età durante la quale si può iniziare a sfogliarlo e a manipolarlo. È bene che ogni bambino abbia una libreria personale già nei primi anni dell'infanzia, dalla quale può scegliere e pescare un libro che lo attira, proprio come si fa con il cestone dei giocattoli. Ovviamente - spiega Pellai - si può iniziare a far appassionare il proprio piccolo con dei libri-gioco, cioè quelli che attraverso suoni o odori, magari, stimolano la multisensorialità. O anche dedicando del tempo alla lettura a voce alta".
I PRIMI PASSI NELLA LETTURA
Quando il bimbo inizia a interagire un po' di più si può passare a dei libri che ritraggono le loro sfide evolutive, ad esempio "quelli che narrano la storia di bambini che non vogliono dormire, che non vogliono andare all'asilo. Che fanno quindi da specchio a situazioni che possono accadere nella loro realtà quotidiana, non con finalità didattiche - dice l'esperto - ma piuttosto di sostegno alla loro crescita. Per poi arrivare a quelli che contengono delle attività da fare insieme ai genitori, magari con canzoni, ricette, lavoretti".
NON "SOFFOCARE" I GUSTI
L’importante è tenere a mente che la lettura rientra nella sfera emotiva, più che cognitiva: "Leggendo un libro - aggiunge Pellai - il bambino scatena la sua fantasia e inizia a manifestare i propri interessi, ad esempio per un genere specifico o per un tema in particolare". Preferenze che i genitori non dovrebbero soffocare: "Se ad esempio nostro figlio legge solo fumetti, più che farglielo pesare - riflette lo psicoterapeuta - potremmo invogliarlo a leggere un libro al mese che tratti di altro e che soprattutto sia caratterizzato da una modalità di lettura differente. Tornando all'esempio dei fumetti, potremmo cercare di inserire saltuariamente la lettura di un libro di narrativa".
L'AMORE PER I LIBRI SI TRASMETTE CON L'ESEMPIO
Ogni libro ci offre la possibilità di sperimentare qualcosa di nuovo: con un libro di fantasia "entriamo" in luoghi inarrivabili, con uno di storia o di scienze soddisfiamo delle curiosità. Poi ci sono quelli che ci regalano delle sensazioni, quelli che ci fanno riflettere. Più che spiegare a un bambino perché è importante leggere - che ovviamente va bene - bisognerebbe dare l'esempio. E ritagliare del tempo, non solo per la lettura, ma anche per la scelta del libro.
"Ai bambini piace tantissimo essere accompagnati in biblioteca per esplorare il mondo dei libri. Quello che si potrebbe fare è riservare un budget a settimana o al mese, a seconda delle disponibilità, da far spendere al bambino in libreria. Oltre ai genitori, anche la scuola può rappresentare un forte promotore della lettura, con spazi dedicati alla lettura ad alta voce per esempio. L'importante, e forse in questi tempi rappresenta la sfida più grande, è ridurre l’iperstimolazione tecnologica, quella dei giochi su tablet, computer e così via perché, essendo caratterizzata da una gratificazione più immediata, può prendere il sopravvento sulla lettura di un bel libro, che viaggia su tempi di gratificazione più lenti, più lunghi".
Si può iniziare a familiarizzare con i libri molto presto: "Il libro rappresenta uno stimolo importante per i bambini già verso i 6-9 mesi, un'età durante la quale si può iniziare a sfogliarlo e a manipolarlo. È bene che ogni bambino abbia una libreria personale già nei primi anni dell'infanzia, dalla quale può scegliere e pescare un libro che lo attira, proprio come si fa con il cestone dei giocattoli. Ovviamente - spiega Pellai - si può iniziare a far appassionare il proprio piccolo con dei libri-gioco, cioè quelli che attraverso suoni o odori, magari, stimolano la multisensorialità. O anche dedicando del tempo alla lettura a voce alta".
I PRIMI PASSI NELLA LETTURA
Quando il bimbo inizia a interagire un po' di più si può passare a dei libri che ritraggono le loro sfide evolutive, ad esempio "quelli che narrano la storia di bambini che non vogliono dormire, che non vogliono andare all'asilo. Che fanno quindi da specchio a situazioni che possono accadere nella loro realtà quotidiana, non con finalità didattiche - dice l'esperto - ma piuttosto di sostegno alla loro crescita. Per poi arrivare a quelli che contengono delle attività da fare insieme ai genitori, magari con canzoni, ricette, lavoretti".
NON "SOFFOCARE" I GUSTI
L’importante è tenere a mente che la lettura rientra nella sfera emotiva, più che cognitiva: "Leggendo un libro - aggiunge Pellai - il bambino scatena la sua fantasia e inizia a manifestare i propri interessi, ad esempio per un genere specifico o per un tema in particolare". Preferenze che i genitori non dovrebbero soffocare: "Se ad esempio nostro figlio legge solo fumetti, più che farglielo pesare - riflette lo psicoterapeuta - potremmo invogliarlo a leggere un libro al mese che tratti di altro e che soprattutto sia caratterizzato da una modalità di lettura differente. Tornando all'esempio dei fumetti, potremmo cercare di inserire saltuariamente la lettura di un libro di narrativa".
L'AMORE PER I LIBRI SI TRASMETTE CON L'ESEMPIO
Ogni libro ci offre la possibilità di sperimentare qualcosa di nuovo: con un libro di fantasia "entriamo" in luoghi inarrivabili, con uno di storia o di scienze soddisfiamo delle curiosità. Poi ci sono quelli che ci regalano delle sensazioni, quelli che ci fanno riflettere. Più che spiegare a un bambino perché è importante leggere - che ovviamente va bene - bisognerebbe dare l'esempio. E ritagliare del tempo, non solo per la lettura, ma anche per la scelta del libro.
"Ai bambini piace tantissimo essere accompagnati in biblioteca per esplorare il mondo dei libri. Quello che si potrebbe fare è riservare un budget a settimana o al mese, a seconda delle disponibilità, da far spendere al bambino in libreria. Oltre ai genitori, anche la scuola può rappresentare un forte promotore della lettura, con spazi dedicati alla lettura ad alta voce per esempio. L'importante, e forse in questi tempi rappresenta la sfida più grande, è ridurre l’iperstimolazione tecnologica, quella dei giochi su tablet, computer e così via perché, essendo caratterizzata da una gratificazione più immediata, può prendere il sopravvento sulla lettura di un bel libro, che viaggia su tempi di gratificazione più lenti, più lunghi".
«La Repubblica» dell’8 agosto 2018
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