Dietrofront: il sindaco di Rotterdam ora chiude 29 «coffee shop»
di Luigi Offeddu
Cresciuti del 25% i giovani che vanno in ospedaleUna concentrazione alta di tetraidrocannabinolo, il principio attivo, viene ottenuta secondo alcuni con modifiche genetiche
Negli ultimi due anni, è aumentato del 25 per cento il numero dei giovani olandesi registrati presso ambulatori e ospedali per seguire una terapia contro la dipendenza da cannabis. Motivo presunto: l’eccessiva concentrazione negli spinelli di «thc» o tetraidrocannabinolo, il principio attivo della sostanza. Una concentrazione ottenuta, secondo alcuni esperti, anche grazie a semi modificati geneticamente, cioè alla cosiddetta «super-marjiuana Ogm» (la stessa che, nel 2003, fu al centro di inchieste ed arresti in Svizzera, nel Canton Ticino, e in altri Paesi). L’allarme olandese, giunto da fonti ufficiali, ha confermato nelle sue decisioni Ivo Osptelten, laburista convinto e sindaco di Rotterdam: entro il 2009, ha stabilito con un decreto, chiuderanno per sempre i battenti 29 coffeeshops, o bar dove si vende cannabis in tutte le forme, la metà di tutti i coffeeshops della città, situati nel raggio di 200 metri dalle scuole. «Vogliamo scoraggiarne l’uso fra i giovani - questa la spiegazione ufficiale -, è roba che fa male alla loro salute e al loro cervello». E Rotterdam è la seconda città d’Olanda, Paese che oltre trent’anni fa tenne a battesimo la «gedogen», o politica della tolleranza attiva verso le «droghe leggere». Oggi, su questi temi, lassù è in atto quasi una rivoluzione: lo spinello visto non più come simbolo di liberazione, ma di potenziale allarme sociale e sanitario. Un po’perché il «turismo degli spinelli» in arrivo da tutta Europa è diventato in sé un problema per molte città, ma soprattutto per quella storia del «thc» superconcentrato. La sua concentrazione media era al 3-5% negli anni Settanta, e non superava il 10% una decina di anni fa: ma ormai - anche se i controlli costanti sono naturalmente impossibili - sfiorerebbe il 25%. Come nel resto dell’Europa, la cannabis resta anche in Olanda la sostanza stupefacente di uso più comune: secondo l’Osservatorio europeo sulla droga, hanno ammesso di averla usata almeno una volta nella vita circa 70 milioni di adulti europei, in media il 22% della popolazione fra i 15 e i 64 anni (con punte di oltre il 29% in Italia e in Gran Bretagna). E anche in Olanda, si sono registrate le stesse tendenze di fondo. Da un lato il numero dei consumatori si è stabilizzato, mentre salivano i consumi di cocaina. Dall’altro, nel caso degli spinelli, c’è stata la brutta sorpresa - o quasi - dei problemi di salute in aumento. Già nel rapporto 2006 dell’Osservatorio nazionale sulle droghe, riferito al 2001-2005, si delineavano le due tendenze: stabile il numero dei consumatori di cannabis fra i 15 e i 64 anni, e in aumento del 22% quelli che chiedevano di essere curati. Gli ultimissimi dati sono ancora più seri. Fra i soli consumatori in età scolare, l’aumento di coloro che hanno avuto problemi è stato invece del 12%, e soltanto dal 2004 al 2005. I pazienti registrati nei vari centri erano 1.950 nel 1994, e 5.500 nel 2005. La vendita della cannabis - limitata a 5 grammi per cliente - è ancora una realtà in tutti i coffeeshops dell’Olanda. Ma sono gli stessi coffeeshops che stanno scomparendo. Ad Amsterdam, la chiusura dei locali è stata giustificata con le ristrutturazioni urbanistiche nella «zona rossa». A Rotterdam, non c’è stato bisogno di scuse. A Maastricht, c’è un sindaco che chiede licenze più libere per i coffeeshops. Ma è un sindaco controcorrente.
La cannabis è una pianta a ciclo annuale della famiglia delle Cannabinacee. L’altezza varia tra 1,5 e 2 metri, ma in sottospecie coltivate può arrivare fino a 5. I preparati psicoattivi, come l’hashish e la marijuana, sono costituiti dalla resina e dalle infiorescenze femminili La storia La pianta è stata utilizzata fin dai tempi del Neolitico; la cannabis veniva fumata dalla setta siriana degli Hashashin, da cui prese il nome l’hashish. Ganja, il termine sanscrito per la cannabis, è ora sinonimo di marijuana nella cultura rastafariana, che la ritiene indispensabile per la meditazione e la preghiera
Manu Chao «Welcome to Tijuana, tequila sexo y marijuana» cantava nell’album Clandestino l’ex voce solista dei Mano Negra. Gli Articolo 31 nel ‘94 hanno dedicato una canzone a «Maria»: «Ricordo quando l’ho incontrata al parco, vestita in verde con quel suo profumo buono»,. Negli anni ’70 Bob Marley: per il re del reggae, «l’alcol distrugge mentre l’erba costruisce», perché «quando fumi erba conosci meglio te stesso».
Manu Chao «Welcome to Tijuana, tequila sexo y marijuana» cantava nell’album Clandestino l’ex voce solista dei Mano Negra. Gli Articolo 31 nel ‘94 hanno dedicato una canzone a «Maria»: «Ricordo quando l’ho incontrata al parco, vestita in verde con quel suo profumo buono»,. Negli anni ’70 Bob Marley: per il re del reggae, «l’alcol distrugge mentre l’erba costruisce», perché «quando fumi erba conosci meglio te stesso».
«Corriere della sera» del 15 gennaio 2008
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