23 marzo 2020

L'opportunità della scuola

di Riccardo Luna
È un lunedì diverso da tutti gli altri, non solo per noi. Per 861 milioni di studenti nel mondo le scuole sono chiuse. Certo sono chiuse anche le fabbriche, gli uffici, i negozi, le chiese e gli stadi. Ma le scuole mi colpiscono di più. Un mondo senza scuole è un mondo senza futuro. Sì certo c’è la scuola digitale, “la scuola continua”, ci hanno detto in Italia dal primo giorno. A volte sì, ma sono eccezioni. Il corpo docente nel suo complesso era totalmente impreparato al digitale: i pomposi piani ministeriali degli anni scorsi hanno generato solo qualche coraggiosa esperienza pilota.
Non che mancassero le soluzioni tecnologiche, c’erano, ci sono e funzionano piuttosto bene; ma a due settimane dal blocco della didattica ancora moltissime classi devono fare la prima lezione; alcune fanno un’ora o due al giorno; altre si vedono col prof in qualche videochat rocambolesca con i ragazzi che assistono disorientati al goffo tentativo di riprodurre su pc le dinamiche di una classe reale. Il programma ministeriale così è un miraggio, gli esami di fine anno un mistero. Con questo non voglio dire che i docenti non ci stiano provando: lo fanno, ma non ci si inventa digitali all’improvviso. Eppure questi tre mesi sono una opportunità irripetibile di apprendimento e maturazione per gli studenti.
Stiamo vivendo un momento storico enorme, e non c’è miglior maestro della Storia. Partiamo da qui. Invece di riempire i ragazzi e i bambini di compiti per tenerli impegnati (lo ha detto anche il ministero: quella non è didattica), parlategli di quello che sta accadendo, della salute e della globalizzazione, dell’economia che si ferma di botto e del digitale che ci aiuta a resistere, raccontate loro che gli eroi del nostro tempo hanno la mascherina e stanno negli ospedali, spiegategli che se ce la faremo, perché ce la faremo, lo dovremo a una virtù che prima si faceva fatica a portare a lezione, il senso civico; e, prima ancora, al talento degli scienziati. Sì, ci salverà la scienza a un certo punto, la conoscenza: non c’è spot più bello per far nascere in loro l’amore per lo studio.
«la Repubblica» del 23 marzo 2020

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