08 novembre 2009

E-book: adesso l’industria ci crede

Gli addetti ai lavori ne parlano da anni, ma i lettori di libri digitali visti fino a oggi scontavano ancora gravi pecche rispetto al tradizionale cartaceo. Qualcosa però sembra essere cambiato: i principali colossi dell’editoria e dell’informatica Usa hanno tutti lanciato i loro «reader» di nuova generazione. Quella buona?
di Antonio Giuliano
È bene avvisare sin da ora i romantici affezionati del libro cartaceo: stiamo per esporre scenari 'inquietanti'. Stanno sbarcando anche in Italia i nuovi reader , i lettori dei libri elettronici, degli ormai noti e-book. Una serie di supporti in grado di mandare in soffitta per sempre i volumi impaginati delle nostre librerie.
Basta infatti una tavoletta grande quanto un cellulare per immagazzinare buona parte di una biblioteca nazionale… Campione del successo di questi congegni è il reader di Amazon, la più grande libreria on line. Parliamo di un lettore che forse sin dal nome, Kindle (dal verbo inglese to kindle , accendere un fuoco), manifesta l’intenzione di fare terra bruciata delle tradizionali modalità di lettura. Secondo le previsioni della Forrester Research alla fine del 2009 solo negli Usa saranno stati venduti tre milioni di reader Amazon. Il Kindle, acquistabile dall’Italia solo da pochi giorni, si presenta con un display da dieci pollici, una memoria di due giga che può contenere oltre millecinquecento volumi e un inchiostro elettronico che non provoca fastidi alla vista (a differenza dello schermo di un computer). Un dispositivo che ha le dimensioni di un libro tascabile, ma pesa solo 289 grammi. Piccolo, elegante, semplice da usare: le pagine si sfogliano con pulsanti come quelli dei videogiochi.
Permette di acquistare circa duecentomila titoli dei trecentocinquantamila presenti nel catalogo di vendita americano che comprende tutti i generi, dai classici e dalla narrativa alla saggistica. Una possibilità sconosciuta ai primi modelli di marchi diffusi da noi (come l’iRex ), non collegati direttamente a negozi on line. Il Kindle si connette a internet senza fili e può leggere a voce alta il testo trasformandosi così in un vero audiolibro. E già cresce l’attesa per la nuova versione: il Kindle 2 . Gli altri magnati però non stanno certo alla finestra. Il reader 'antagonista' in arrivo nel 2010 sarà il Nook : verrà prodotto dalla Barnes & Noble, una catena di librerie che detiene un negozio virtuale di e-book dal potenziale di settecentomila titoli. Questo lettore avrà lo schermo a colori e sarà costruito in materiale plastico flessibile. Ma anche la Sony sta per lanciare gli ultimi modelli del suo Reader , che è stato il precursore del genere. Così come la Apple è in procinto di presentare un originale lettore che amplifichi le capacità del suo iPhone già ora in grado di leggere i libri elettronici. E se il Kindle consente di sfogliare ottantacinque periodici e quotidiani internazionali (tra cui anche i nostri Corriere della Sera e La Stampa ), la stessa Apple sta contattando il New York Times e altre testate per fornire lo stesso servizio. Seguite a ruota dall’imprenditore australiano Murdoch che, con il suo Wall Street Journal e altri giornali, sta progettando un apparecchio digitale per vendere ai lettori non solo libri ma anche notizie. Il mercato dei reader che oggi attira anche tutti i produttori di computer trova conforto nei numeri dell’e-book. Solo per fare un esempio, dei due milioni di copie vendute dell’ultimo libro di Dan Brown, Il simbolo perduto, circa centomila sono in versione elettronica. È vero che negli Stati Uniti, dove pure è più diffuso, l’e­book copre ancora una quota marginale del mercato librario: appena il 2% (in Italia secondo l’Associazione editori italiana sarebbe inferiore allo 0,03%). Ma mentre negli Usa le vendite dei libri cartacei sono calate del 15%, quelle degli e-book sono in continua crescita e hanno fatto registrare un fatturato quattro volte più alto nel primo trimestre di quest’anno rispetto al 2008. Ma non è tutto oro quel che luccica sotto il cielo dei reader.
Innanzitutto il prezzo, non proprio abbordabile. Si parte per ora da una media di circa centonovanta euro per Kindle e Nook. I libri in italiano sono ancora molto pochi (la stragrande maggioranza sono in inglese). Una certa rigidità, per cui il Kindle legge ad esempio solo libri elettronici in vendita da Amazon. E gli e-book sono intrappolati all’interno del dispositivo: non si può quindi prestare un libro ad un amico.
Anche la pronuncia in italiano poi non è impeccabile. Eppure le prospettive sembrano rosee. Se oggi per acquistare un libro bisogna andare in libreria, l’e-book arriva sullo schermo di un Kindle pochi secondi dopo averlo ordinato. Senza nemmeno doversi collegare a internet: serve soltanto una normale copertura telefonica in quanto il trasferimento sfrutta la rete dati dei cellulari.
Oltretutto, vantaggio non secondario, al momento il libro cartaceo costa negli Usa sui 16-17 dollari; quello elettronico solo 9,99 dollari. Con la possibilità di trovare, almeno sul Kindle, opere come la Divina Commedia al prezzo irrisorio di tre dollari… E dire che tutto è cominciato con la pubblicazione di uno snippet , uno stralcio di un libro messo gratuitamente on line dagli editori quasi per scommessa. I primi grattacapi sono però arrivati da quando una multinazionale come Google sta digitalizzando quindici milioni di libri prelevandoli dalle maggiori biblioteche del mondo. Il 10% di questi titoli non sono più coperti da diritti d’autore, ma gli altri, circa sei-sette milioni di volumi, sono ancora sotto copyright. Il rischio che fa tremare i polsi di editori, autori e quanti contribuiscono alla creazione dei testi, è la stessa sindrome che ha colpito la musica: la pirateria. Già ora cinquantaduemila titoli si trovano nei siti di scambio illegale dei file. Tutti indizi che lasciano presagire la morte del libro cartaceo e spalancano le porte all’avvento dell’ iPod moment, l’arrivo di un prodotto tecnologico che tra le tante funzioni permetta di leggere, oltre ai file musicali, gli ultimi bestseller in circolazione.
Così come sono state poste le basi per creature ibride inimmaginabili: la casa editrice americana Simon and Schuster lavora al vook , il libro digitale con filmati video. A coloro che difendono «col libro fra i denti» il piacere fisico di tenere un testo in mano, di sfogliare le pagine e annusarne l’odore, i più cinici ricordano che il cammino è ormai segnato: pietre, ossa, foglie, legno, tavolette di cera e di argilla, papiri, pergamene, libri in carta, e­book. Ma anche dei cd rom si diceva che avrebbero cancellato i volumi di carta e invece questi hanno dimostrato di avere sette vite come i gatti. Ci vorrà forse del tempo per celebrare il de profundis della carta stampata. Per ora, tutti quelli che non si arrendono agli 'iPod della letteratura' possono ancora dormire sonni tranquilli e sognare di perdersi tra le pagine di un buon libro. Cartaceo, ovviamente.
«Avvenire» dell'8 novembre 2009

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