di Paolo Ferrario
Libri scolastici e materiali didattici digitali prodotti in classe dagli insegnanti in collaborazione con gli studenti. È la novità più significativa, introdotta da una circolare del Ministero dell’Istruzione, riguardante l’adozione dei libri di testo per il prossimo anno scolastico.
Con l’obiettivo di «limitare il costo che annualmente le famiglie devono sostenere» per l’acquisto dei libri di testo - pienamente raggiunto nelle scuole-pilota dove questa innovazione è già una realtà (vedi articolo sotto) - la circolare ministeriale ha anche lo scopo di «favorire la promozione della cultura digitale», tramite appunto «l’elaborazione di una nuova generazione di libri scolastici, la cui fruizione possa avvenire su piattaforme aperte, funzionali alla collaborazione partecipata» fra docenti studenti ed editori. In pratica, i materiali prodotti da un gruppo di lavoro, grazie alla rete, potranno essere utilizzati anche da altre scuole, contribuendo così alla diffusione sui territori di esperienze e buone pratiche.
Ricerca e innovazione tecnologica sono tra le parole chiave di questa “rivoluzione” che, a partire dal 2014-2015, cambierà anche il modo di insegnare e, quindi, di imparare. Entro tre anni, si legge ancora nella circolare del Miur, le scuole «possono elaborare il materiale didattico digitale per specifiche discipline da utilizzare come libri di testo». A capo di questa operazione ci sarà un «docente supervisore», garante della «qualità dell’opera sotto il profilo scientifico e didattico». La produzione dei nuovi testi, dovrà avvenire «in collaborazione con gli studenti delle proprie classi, in orario curricolare e nel corso dell’anno scolastico». I testi così prodotti, dovranno essere inviati al Ministero dell’Istruzione per essere messi a disposizione di tutte le altre scuole.
Ulteriore novità della circolare è l’abolizione del «vincolo temporale di adozione» dei testi scolastici, fissato in 5 anni per la scuola primaria e in 6 per la secondaria di primo e secondo grado. Abrogato anche il «vincolo quinquennale di immodificabilità dei contenuti dei testi», che potranno così essere aggiornati. Dal prossimo anno, quindi, i collegi docenti potranno procedere a nuove adozioni per le prime e le quarte classi della primaria, per le prime della secondaria di primo grado e per le prime e terze di quella di secondo grado.
Infine, il capitolo risparmi per le famiglie. Il tetto di spesa sarà ridotto del 10% in caso di adozione di nuovi testi in forma “mista”, cartacea e digitale, con contenuti digitali integrativi. Il risparmio salirà al 30% se i nuovi testi saranno completamente in forma digitale, sempre con contenuti digitali integrativi. Eventuali sforamenti del tetto di spesa dovranno essere contenuti entro il limite massimo del 10 per cento e, specifica la circolare, dovranno essere «adeguatamente motivati».
Con l’obiettivo di «limitare il costo che annualmente le famiglie devono sostenere» per l’acquisto dei libri di testo - pienamente raggiunto nelle scuole-pilota dove questa innovazione è già una realtà (vedi articolo sotto) - la circolare ministeriale ha anche lo scopo di «favorire la promozione della cultura digitale», tramite appunto «l’elaborazione di una nuova generazione di libri scolastici, la cui fruizione possa avvenire su piattaforme aperte, funzionali alla collaborazione partecipata» fra docenti studenti ed editori. In pratica, i materiali prodotti da un gruppo di lavoro, grazie alla rete, potranno essere utilizzati anche da altre scuole, contribuendo così alla diffusione sui territori di esperienze e buone pratiche.
Ricerca e innovazione tecnologica sono tra le parole chiave di questa “rivoluzione” che, a partire dal 2014-2015, cambierà anche il modo di insegnare e, quindi, di imparare. Entro tre anni, si legge ancora nella circolare del Miur, le scuole «possono elaborare il materiale didattico digitale per specifiche discipline da utilizzare come libri di testo». A capo di questa operazione ci sarà un «docente supervisore», garante della «qualità dell’opera sotto il profilo scientifico e didattico». La produzione dei nuovi testi, dovrà avvenire «in collaborazione con gli studenti delle proprie classi, in orario curricolare e nel corso dell’anno scolastico». I testi così prodotti, dovranno essere inviati al Ministero dell’Istruzione per essere messi a disposizione di tutte le altre scuole.
Ulteriore novità della circolare è l’abolizione del «vincolo temporale di adozione» dei testi scolastici, fissato in 5 anni per la scuola primaria e in 6 per la secondaria di primo e secondo grado. Abrogato anche il «vincolo quinquennale di immodificabilità dei contenuti dei testi», che potranno così essere aggiornati. Dal prossimo anno, quindi, i collegi docenti potranno procedere a nuove adozioni per le prime e le quarte classi della primaria, per le prime della secondaria di primo grado e per le prime e terze di quella di secondo grado.
Infine, il capitolo risparmi per le famiglie. Il tetto di spesa sarà ridotto del 10% in caso di adozione di nuovi testi in forma “mista”, cartacea e digitale, con contenuti digitali integrativi. Il risparmio salirà al 30% se i nuovi testi saranno completamente in forma digitale, sempre con contenuti digitali integrativi. Eventuali sforamenti del tetto di spesa dovranno essere contenuti entro il limite massimo del 10 per cento e, specifica la circolare, dovranno essere «adeguatamente motivati».
«Avvenire» del 21 marzo 2014
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