04 febbraio 2012

E' lecito uccidere il tiranno?

Se la sedizione sia sempre peccato mortale
di S. Tommaso d'Aquino
Summa theologica - II-II, questione n. 42, articolo 2
In relazione alla cosidetta "Operazione Valchiria", cioè uno degli attentati orditi da cittadini tedeschi (in questo caso si trattava di molti ufficiali dell'esercito regolare tedesco), è interessante sapere che, prima dell'attentato, i protagonisti, tutti ferventi uomini religiosi, sia cattolici che non cattolici, si sono trovati davanti ad un profondo dilemma di coscienza: visto che uccidere è sempre peccato, come possiamo noi organizzare e realizzare l'uccisione di Hitler? Ragionarono, studiarono e discussero, anche basandosi su testi di sicura dottrina cristiana, quali, ad esempio la Summa Theologica. Il testo che segue è quanto S. Tommaso afferma nella sua opera, che giustifica moralmente l'omicidio del tiranno, a partire dalla discussione sulla sedizione.

____________________________

SEMBRA che la sedizione non sempre sia peccato mortale. Infatti:
1. La sedizione, come dice la Glossa già riferita, implica "un tumulto che prepara al combattimento". Ma combattere non sempre è peccato mortale; anzi talora è giusto e lecito, come sopra abbiamo visto. Perciò a maggior ragione può essere senza peccato mortale la sedizione.

[40699] IIª-IIae q. 42 a. 2 arg. 2
2. La sedizione è una specie di discordia, come abbiamo detto. Ma la discordia può essere senza peccato mortale, e persino senza nessun peccato. Dunque anche la sedizione.

[40700] IIª-IIae q. 42 a. 2 arg. 3
3. Vengono lodati coloro che liberano il popolo da un potere tirannico. Ora, questo non si può fare facilmente senza una divisione del popolo; perché mentre una parte cerca di conservare il tiranno, l'altra cerca di scacciarlo. Perciò la sedizione si può fare senza peccato.

[40701] IIª-IIae q. 42 a. 2 s. c.
IN CONTRARIO: L'Apostolo, tra le altre opere che sono peccati mortali, proibisce le sedizioni. Dunque la sedizione è peccato mortale.

[40702] IIª-IIae q. 42 a. 2 co.
RISPONDO: La sedizione, come si è detto, si contrappone all'unione di una collettività, cioè di un popolo, di una città, o di un regno. Ora, S. Agostino fa notare che i sapienti considerano popolo "non tutto l'insieme di una collettività, ma il gruppo organizzato che nasce dal consentire a un'unica legge e a una comune utilità". Perciò è evidente che l'unione contrastante con la sedizione è l'unione nella legge e nella comune utilità. E quindi è chiaro che la sedizione si contrappone alla giustizia e al bene comune. Perciò essa nel suo genere è peccato mortale: e tanto più grave, quanto il bene comune, compromesso dalla sedizione, è un bene superiore al bene privato compromesso dalla rissa.
Però il peccato di sedizione è da attribuire principalmente a coloro che promuovono la sommossa, e che peccano in maniera gravissima. In secondo luogo va attribuito a quelli che li seguono, turbando il bene comune. Coloro invece che, per difendere il bene comune, fanno loro resistenza non si devono chiamare sediziosi: come non si chiamano rissosi quelli che difendono se stessi, come sopra abbiamo notato.

[40703] IIª-IIae q. 42 a. 2 ad 1
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. Il combattimento è lecito, quando si affronta per il bene comune, come sopra abbiamo spiegato. Invece la sedizione è contro il bene del popolo. Perciò è sempre peccato mortale.

[40704] IIª-IIae q. 42 a. 2 ad 2
2. La discordia su cose che non sono buone in modo evidente può anche essere senza peccato. Ma non può essere senza peccato, trattandosi di cose evidentemente buone. Ora, la sedizione è una discordia di questo genere, opponendosi essa al benessere del popolo, che è un bene evidente.

[40705] IIª-IIae q. 42 a. 2 ad 3
3. Il regime tirannico non è giusto: perché non è ordinato al bene comune, ma al bene personale di chi governa, come spiega il Filosofo. Perciò scuotere tale regime non ha natura di sedizione: a meno che non si turbi talmente codesto regime, da procurare al popolo un danno maggiore di quello sofferto col regime tirannico. Anzi, si può dire che è sedizioso il tiranno, il quale provoca nel popolo sottoposto discordie e sedizioni, per dominare con più sicurezza. Infatti questo è un modo di agire tirannico, essendo ordinato al bene di chi comanda, con danno del popolo.
Postato il 4 febbraio 2012

1 commento:

  1. Oramai in Italia stiamo raggiungendo la soglia della sedizione.
    Chi governa, in questi tempi, non fa per il bene comune, soprattutto di chi soffre le ingiustizie e le ristrettezze.
    Chi governa pensa al proprio tornaconto, a interessi di gruppi di potere, e a compiacere chi è più grande e potente, tutto ciò a discapito della felicità della gente che in fondo lavora, sacrifica e da quello che ha.

    RispondiElimina