28 gennaio 2012

Il Giorno della Memoria: ecco l’antisemita di oggi

Odia gli ebrei per motivi ideologico-politici, demonizza Israele e ottiene il plauso del mediocre mondo culturale
di Fiamma Nirenstein
Qualsiasi cosa si scriva e si dica oggi nel Giorno della Memoria non servirà a porre fine all’antisemitismo. È difficile ormai credere nel potere della memoria. Questo giorno varrà come un tranquillante; potrà funzionare per blandire per alcuni minuti la coscienza europea che mal sopporta il crimine della Shoah.
Servirà a unificare momentaneamente politici e intellettuali di varie appartenenze che avranno la sensazione di lavorare per opporsi all’antisemitismo, motore di ogni persecuzione. Eppure anche coloro che si riuniranno per ricordare i propri morti nella Shoah, e con loro chi li sostiene, sanno ormai che, come dice lo scrittore yidish L. Shapiro, l’antisemitismo è eterno come è eterno Dio. Robert Wistrich, il maggiore studioso di antisemitismo afferma che «probabilmente sta peggiorando»: lo dimostrano i dati del mondo intero, oltre al fatto che su Internet esso è moneta corrente non sanzionata. Nel mondo arabo è obbligatorio. Risparmio al lettore l’elenco di dati europei molto noti, fra cui quelli della commissione parlamentare sull’antisemitismo che ci dice che circa il 44 per cento degli italiani non ha simpatia per gli ebrei. I numeri sono facilmente reperibili.
Lasciatemi dire, in questo giorno, che è pesante essere oggetto di antisemitismo, chi non ne ha esperienza non lo sa: ti costringe a misurare sul tuo naso, sul tuo corpo, la permanenza della storia. Una caricatura antisemita che mi rappresenta è stata accusata di essere tale dal bravo giornalista Giuseppe Caldarola, e per questo egli, oggi, così ha stabilito il giudice, dovrà versare a Vauro, il caricaturista, 25mila euro. Per aver detto la verità, basta guardare l’orribile disegnino pubblicato durante la campagna elettorale dal Manifesto. Vauro, disegnatore di sinistra, non può essere antisemita, e va addirittura ricompensato.
Il fatto che qualcuno abbia giustificato (su Libero) la sentenza contro Caldarola perché io difendo Israele, è un errore: quando il Parlamento intero ha votato contro la conferenza antisemita di Durban, il suo onore è stato innalzato. L’antisemita, poiché sopravviverà a lungo, deve avere almeno la forza di riconoscersi tale, deve pagare il fio culturale del suo odio per gli ebrei nella loro espressione più evidente, lo Stato degli Ebrei, Israele.
Ci siamo illusi: il sionismo nasce come uno dei tanti movimenti nazionali dell’800 con la speranza della normalizzazione. Una volta nella loro terra, gli antisemiti non avrebbero avuto più ragione di perseguitare gli ebrei. È accaduto il contrario: la Lega Araba e le Nazioni Unite hanno fatto qualsiasi cosa per rendere la nazione ebraica una continua anomalia. Qui nasce l’antisemitismo politico-ideologico. Esso segue nei secoli a quello religioso e poi a quello scientifico dell’illuminismo, e poi a quello razziale dei nazisti. Ma il minuto dopo la «partizione» dell’ONU i Paesi arabi attaccavano Israele, e l’ONU nemmeno sospirò per la violazione della sua stessa risoluzione: gli ebrei erano di nuovo nella posizione di accusati.
Il doppio standard oggi è la cartina al tornasole dell’antisemitismo. Vauro mi ha ritratto in forma di orrido mostro giudaico, naso adunco, stella di David, fascio. La causa: la candidatura nelle file del PDL. Non mi risulta che niente del genere sia accaduto a nessun altro candidato. Solo a me, perché sono ebrea.
Nel 1982 al tempo di Sabra e Chatila, quando 800 palestinesi furono sciaguratamente uccisi dai cristiani maroniti nella zona si trovava l’IDF che non li difese. Israele fu accusata dell’eccidio con toni definitivi. Nello stesso anno Hafez Assad di Siria non subì nessuna critica per avere ucciso a Hama decine di migliaia di suoi compatrioti. Il doppio standard e la demonizzazione sono due metri indispensabili per capire l’antisemitismo, e Giuseppe Caldarola, avendolo denunciato è stato condannato a pagare a Vauro, autore della caricatura un indennizzo di 25mila euro. Leggere fra i commenti al suo blog permetterà al lettore di informarsi dettagliatamente sulla forma del mio naso.
Il cristianesimo che si ritenne Verus Israel consentiva la conversione, l’illuminismo promette tutto al cittadino e niente al popolo ebraico, i fascisti, i nazisti ti uccidevano in ogni caso, il comunismo ti perseguitava per il tuo cosmopolitismo. E anche chi ti nascondeva. Oggi, se dici la verità su Israele, se lo ami, hai il naso adunco e la stella di David cucita sul petto.
«Il Giornale» del 27 gennaio 2012

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