04 aprile 2010

Come taroccare una voce di Wikipedia

Uno degli amministratori italiani racconta come aggirare le regole dell’opera collettiva più influente del pianeta Minare la credibilità dei lemmi sgraditi e pilotare il voto «democratico» che decide i contenuti? Si può fare così...
di Alessandro Gnocchi
Wikipedia è l’enciclopedia più utilizzata al mondo (60 milioni di accessi al giorno al sito). Multilingue, on line e gratuita è nata il 15 gennaio 2001. Si basa sul principio che il contenuto, libero, è generato sul web dagli utenti stessi. Jimmy Wales, uno dei fondatori, la descrive «come uno sforzo per creare e distribuire un’enciclopedia libera della più alta qualità possibile ad ogni singola persona sul pianeta nella sua propria lingua». Grazie a Internet. I colossi di carta, già in difficoltà, sono andati in tilt. Semplicemente non c’è competizione: qui non si spende un centesimo ed è tutto a portata di clic. La versione italiana accoglie oltre 670 mila voci, quella in lingua inglese raggiunge i 3 milioni. Le gerarchie sono ridotte al minimo, per non dire inesistenti. Chiunque può contribuire a creare o modificare una voce. La certezza che, nonostante tutto, ciò non arrechi danno all’accuratezza dell’insieme poggia su una doppia convinzione: il sapere collettivo è superiore a quello individuale; la quantità, superata una certa soglia di informazioni, si trasforma automaticamente in qualità.

Molto si è discusso di questi e altri aspetti per così dire «ideologici». Meno noti invece sono i meccanismi che regolano il funzionamento di Wikipedia. Ancora meno note sono le persone che oliano l’ingranaggio e mantengono operativa la macchina. Qualche notizia preliminare. Come abbiamo detto, chiunque può scrivere una voce di Wikipedia. Il contributo deve rispettare alcune caratteristiche, che vanno dalla neutralità al corredo di una documentazione sufficiente ad attestarne la credibilità, se non la veridicità. Una voce ritenuta insufficiente per qualsivoglia motivo può essere proposta per la cancellazione. Se nessuno protesta, dopo sette giorni, la voce scompare. Altrimenti segue dibattito in rete, al termine del quale si vota. Il quorum è di almeno 10 partecipanti. Per procedere all’eliminazione, è necessario il parere favorevole di almeno due terzi dei partecipanti. Come vedremo, centrale è la figura dell’amministratore al quale tocca il compito di «sorvegliare» le voci, segnalare lacune, dirimere le questioni. Per diventare amministratore non è richiesto alcun requisito particolare. È necessario solo candidarsi ed essere votati dagli utenti (il quorum è variabile e dipende dal numero dei votanti alle precedenti elezioni, la maggioranza richiesta per farcela è di 4/5). Un amministratore può decadere in due casi: se latita troppo a lungo oppure se gli utenti lo ritengono inadattato alla funzione e lo «abbattono» con la solita votazione. La versione italiana dell’enciclopedia dispone di 102 amministratori. Solo sei sono donne. La maggioranza ha tra i 18 e i 35 anni circa, benché ci siano alcuni ultracinquantenni. (Amministratori a parte, il decano di Wikipedia.it ha 87 anni, si chiama Antonio Angelo Caria e ha raccontato la guerra nelle pagine dell’enciclopedia: wikipedia.org/wiki/utente:Caria Antonio Angelo/Racconti).
Sembra il paradiso della democrazia ma è davvero così? L’enciclopedia è imparziale? È possibile taroccare una voce? Le votazioni sono trasparenti? Le «sentenze» di vita o di morte si possono influenzare? Ci dà una mano a rispondere uno degli amministratori italiani, dal quale siamo stati contattati e del quale rispettiamo la richiesta di rimanere anonimo. Lo chiameremo, per comodità, «Admin».
Il primo punto, nonostante le apparenze, è forse il meno interessante. No, l’enciclopedia non è imparziale. Ma quale opera dell’ingegno (individuale o collettivo) è realmente imparziale? Forse nessuna. Per rendersene conto basta fare una rapidissima verifica su voci politicamente sensibili ma non troppo legate all’attualità e quindi non frequentatissime. Difficile «sbarellare» nella voce dedicata a Silvio Berlusconi, presumibilmente molto letta e quindi sottoposta a continua verifica. Facile invece «sbarellare» nelle voci riservate, ad esempio, al liberalismo, al libero mercato, al neoliberismo, a economisti come Milton Friedman e così via. Qui emerge subito, neanche troppo camuffata, l’avversione al capitalismo così radicata nel nostro Paese. Comunismo e dintorni godono di un altro trattamento. «Se si dà un’occhiata ai profili degli amministratori in carica - spiega Admin - si noterà una seria maggioranza di sinistra con molte punte di “laicità” che sfocia spesso e volentieri nell’anticlericalismo». E ancora: «Quando venne eletto un candidato dichiaratamente cattolico, ci fu una pioggia di osservazioni sulla sua fede. Non è l’unico esempio di candidato rifiutato perché cattolico». In un caso la motivazione del voto negativo era questa: «Dichiara (il candidato, ndr) nella pagina utente di adorare uno Stato straniero che io invece respingo come nemico e invasore». Lo Stato nemico, ovviamente, è il Vaticano. «Notare che l’autore di questo commento è una delle figure di punta dell’UAAR (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti, ndr), attivo in Wikipedia nella propaganda dell’anticlericalismo. L’UAAR per lungo tempo ha avuto molti utenti naturalmente impegnati a estirpare voci cattoliche o a modificare in senso anticlericale voci storiche sulla Chiesa».
Forse è troppo dire che l’enciclopedia è schierata a sinistra: «La maggior parte degli utenti registrati è di sinistra ma per fortuna la nascita di quella porcata nota come ita.anarchopedia.org ha tolto un sacco di gente di torno. Pochi sono gli utenti palesemente schierati con Berlusconi o con il centrodestra, e purtroppo spesso sono dei perfetti imbecilli, talvolta buttati fuori perché utilizzatori di tecniche degne del peggior “troll”». Per i non addetti ai lavori: il “troll” nelle comunità digitali è un tizio che interviene a sproposito e con insulti. Il suo scopo è fomentare l’inimicizia e alla lunga rendere infrequentabile un sito. Al di là di questo, dice Admin, «il problema è che per ottenere di inserire o togliere un pezzo controverso all’interno di una voce, serve il consenso. Ed essendo molti utenti di sinistra, domina una certa vulgata».
Comunque l’argomento di maggior dibattito sembra essere un altro: «Essendo italiani, gran parte delle discussioni verte sul calcio. Alcuni utenti insistono a inserire i curricula di calciatori che hanno giocato anche solo cinque minuti di Serie A. In politica credo sia inutile fare un elenco. Ai tempi degli insulti della Guzzanti si è aperta la sagra dell’aggiungere/togliere i riferimenti a Mara Carfagna. Più di recente si è discusso molto del caso Marrazzo. La voce su Noemi Letizia è stata cancellata ma i dipietristi di wiki hanno ottenuto che le discussioni sul caso rimanessero registrate. La religione è un altro argomento scottante, anzi il cattolicesimo dal momento che delle altre religioni pochissimi si occupano. Sempre calda la voce su Pio XII e l’Olocausto».
Nessuno come s’è detto ha un reale potere di veto o di censura. «Ufficialmente no, o almeno non è codificato da alcuna parte. In teoria funziona così: se uno trova una voce che non funziona può apporre delle stringhe di testo che spiegano la natura del problema. Ad esempio: non si capisce dove stia l’enciclopedicità; va aiutata, voce troppo smilza e quasi incomprensibile; va controllata, dati o altro non tornano; non ci sono fonti di supporto a quanto scritto. Poi c’è questa stringa: è di parte e quindi va riequilibrata. E qui iniziano i guai. Trovo molto divertente la stringa che introduce la voce “persecuzione dell’omosessualità in URSS”. Si legge: “La voce contiene una serie di informazioni sulla persecuzione degli omosessuali in URSS senza avere nemmeno una fonte a sostegno dei concetti espressi; inoltre i comunisti vengono mostrati come crudeli omofobi”. Poveri cari, questi comunisti. Ma se si va a vedere la pagina utente di chi ha messo la stringa che mina la credibilità della voce, si scopre che si dichiara ateo, anticlericale e... comunista».
Già ma poi la democraticità della votazione ripara ogni torto e riporta l’equilibrio... «Le regole sono facilmente aggirabili. Non si può fare “campagna elettorale”, nessuno può andare a chiedere a un altro utente di aiutarlo a salvare o bocciare una voce. È espressamente vietato. Peccato esistano le mail, i blog, i forum, le chat. Di fatto alterare quorum e consenso è facilissimo. Compito dell’amministratore è cassare i voti ottenuti in questo modo. Il problema è chiaro: se i membri dell’UAAR, o viceversa i cattolici, si mobilitassero e facessero gruppo per eliminare le voci che non piacciono loro, addio equilibrio ed enciclopedicità. Qualche tempo fa si aprì la votazione per cancellare la voce No Berlusconi Day, sbilanciata e affetta da “recentismo”, cioè troppo schiacciata sull’attualità per essere enciclopedica. Grazie al tam tam via Facebook ci fu un’impennata di votanti, tutti sfavorevoli alla cancellazione. Alcuni tornavano su Wikipedia dopo mesi di assenza. Altri si registrarono appositamente (e i loro voti furono cassati)». Complessivamente, dal quadro disegnato da Admin appare chiaro che la verità storica non si può decidere per alzata di mano.
Wikipedia non si divide per comunità nazionali ma linguistiche. «A Wikipedia.it collaborano anche vari utenti svizzeri del Canton Ticino. Uno dei problemi di Wikipedia.es, quella di lingua spagnola, è che gli utenti vivono su sponde diverse dell’Atlantico, si esprimono in modo diverso e hanno mentalità diverse. Nessuno gestisce ufficialmente i rapporti tra le varie comunità, che spesso seguono principi diversi: quella di lingua inglese è di manica larga e accetta voci di ogni tipo, per questo ne ha tre milioni, quella di lingua tedesca è rigorosa. Esistono però le varie Wikimedia, associazioni no profit che hanno il compito di promuovere la cultura libera e i progetti gestiti dalla Wikimedia Foundation. Progetti sui quali non hanno alcun controllo. Wikimedia è divisa su base nazionale. Comunque non esistono vertici né assoluti né relativi».
L’ultima curiosità: qualcuno guadagna attraverso Wikimedia o Wikipedia? «Ufficialmente non è possibile. Ci sono pettegolezzi relativi alla organizzazione di alcuni eventi o convegni ma sono chiacchiere non documentate. Il bilancio delle varie Wikimedia comunque è pubblicato in rete. Nel caso della Wikipedia vera e propria, credo sia difficilissimo guadagnare qualcosa, e non ne ho mai avuto notizia».
«Il Giornale» del 4 aprile 2010

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