28 luglio 2009

Mozione della Provincia di Roma per istallare distributori di preservativi nelle scuole

Campagna d'informazione ed educazione sessuale nelle scuole
È stata approvata dal Consiglio della Provincia di Roma la mozione per favorire iniziative di sensibilizzazione sulle malattie sessuali e sulla distribuzione di preservativi nelle scuole. La mozione impegna il presidente Zingaretti e l'assessore competente a "sostenere campagne d' informazione ed iniziative nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi sulle malattie sessualmente trasmettibili e sull' uso del preservativo. Impegna inoltre ad installare distributori automatici di preservativi nei licei e nelle universita'".
"La mozione approvata oggi dal Consiglio – ha affermato il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti – impegna l’Amministrazione provinciale a promuovere campagne per la prevenzione dell' Aids e opportunità per gli istituti, che volessero avvalersene, di progetti per l' informazione sessuale. Rientra in questo ambito il sostegno, agli istituti superiori e alle Università che ne faranno richiesta, di installare distributori di preservativi".
"Si tratta – ha aggiunto Zingaretti – di un' altra scelta di innovazione dell' amministrazione provinciale: il prossimo anno, dunque, gli studenti del territorio avranno questa opportunità, oltre a corsi sulla legalità,, sulla memoria, sulla creatività e sull' educazione ambientale, promossi dalla Provincia di Roma in collaborazione con diverse associazione".
"Credo quindi – ha concluso il presidente Zingaretti –che l’iniziativa del Consiglio provinciale sia positiva e che si inserisca in un quadro di rafforzamento di un intervento più generale a sostegno delle scuole. Nell' invitare tutti a leggere con attenzione il contenuto della mozione, mi fa piacere che questa iniziativa abbia ricevuto apprezzamento da esponenti di tutte le forze politiche".

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MOZIONE
Oggetto: Sostegno a campagne di informazione e prevenzione, mirate a sensibilizzare i giovani del territorio provinciale in relazione alle malattie sessualmente trasmississibili
Premesso che
uno stato laico, nell'affrontare malattie come l'AIDS o altre malattie sessualmente trasmissibili, deve impegnarsi a garantire tutte le politiche a tutela della salute dei cittadini e, in particolare, delle fasce economicamente o culturalmente più deboli;
in Italia, a fronte della presa di coscienza che l'epidemia si diffondeva al di fuori dei gruppi che inizialmente presentavano la maggior parte dei casi di AIDS, si era scelto non di fornire gli strumenti per limitare la possibilità di contagio bensì di indicare come unico mezzo di prevenzione l'eliminazione dei comportamenti a rischio, e che solo in un secondo tempo, ad opera prima di Associazioni di volontariato e in seguito di Enti locali particolarmente illuminati, sull'esempio di altre nazioni, si è intrapresa un’ opera di informazione ed educazione sanitaria, la distribuzione di siringhe monouso e profilattici;
nel corso degli ultimi anni però si è assistito ad un nuovo innalzamento nel numero dei contagi, statisticamente accertato dall'Osservatorio Nazionale AIDS, e che se inizialmente, in Italia, la via preferenziale di inoculazione erano le siringhe utilizzate dai tossicodipendenti, ora la trasmissione per via sessuale, e soprattutto eterosessuale, è la principale causa di contagio;
l'AIDS inizialmente veniva relegata a malattia di categoria e che l'informazione e le campagne di prevenzione vennero modellate su questa errata valutazione il cui principale risultato fu da una parte la colpevolizzazione e l’emarginazione di una fetta di popolazione, e dall'altro, la creazione di una falsa aurea d’immunità nella rimanente parte;
considerato che
una delle fasce di popolazione maggiormente esposta è quella dei giovani tra i quali, la naturale scoperta della sessualità non è accompagnata praticamente da nessuna forma di educazione sessuale né da parte delle famiglie né da parte delle istituzioni;
il problema principalmente riscontrato in diversi studi sulla popolazione, sia giovane che adulta, per l'uso dei profilattici è la relativa difficoltà di reperimento nonché il loro alto costo;
l'importanza di educare all'uso dei profilattici, facilitandone il reperimento e abbattendo le barriere culturali che ancora lo fanno considerare una sorta di tabù, garantire la qualità del prodotto e, non ultimo, fornire una adeguata informazione sia sull'uso corretto che sulla effettiva utilità nella prevenzione, significa fornire non solo uno strumento di prevenzione, ma una reale possibilità di scelta
consapevole;
il Consiglio Provinciale di Roma impegna il Presidente e l’Assessore competente
a sostenere nel territorio della PROVINCIA DI ROMA le campagne di informazione, prevenzione e sostegno alla ricerca nella lotta contro il diffondersi del virus Hiv e le altre malattie a trasmissione sessuale;
ad aderire alla campagna “Consapevolezza e Libertà”, programma di sostegno all’insegnamento dell'educazione sessuale negli istituti superiori e di installazione di distributori di preservativi nei licei e nelle università;
a sviluppare un programma completo - destinato ai giovani che vivono o studiano nel nostro territorio - per sostenere una corretta informazione sessuale, precisando che tale programma debba comprendere, tra gli altri progetti e iniziative, l'installazione nei locali o nei pressi delle scuole di istruzione secondaria superiore, in accordo con gli organi di direzione delle stesse, di distributori automatici di anticoncezionali (preservativi).
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