16 luglio 2007

Pascoli era massone, il Grande Oriente ora ha la prova

Comperata all’asta l’affiliazione del poeta in loggia, siglata da una «promessa rituale» nel 1882
di Cristina Taglietti
Il Fanciullino torna al «Grande Oriente». La stessa Loggia massonica, che tiene molto ai suoi «testimonial eccellenti», ha annunciato di essere entrata in possesso del documento che attesta inequivocabilmente l’affiliazione del poeta alla Libera Muratoria, nella Loggia «Rizzoli» di Bologna, il 22 settembre 1882. Il documento, ritrovato nel 2002 da Gian Luigi Ruggio, curatore della casa del poeta a Castelvecchio, tra le carte dell’archivio dell’avvocato Ugo Lenzi di Bologna, massone di spicco della città, è una promessa rituale scritta di pugno dallo stesso Pascoli, la cui calligrafia è stata autenticata da una perizia. Il foglio, firmato dal poeta, riporta la dicitura «Bologna 22 settembre 1882», anno in cui il ventisettenne Pascoli si laureò sotto la guida di un altro massone eccellente, Giosuè Carducci. Sul foglio è riportato il disegno di un triangolo marcato da un segno nero. Ciascuno dei tre vertici del triangolo riporta le tre domande poste per tradizione al «profano» prima dell’iniziazione e le relative risposte vergate a mano da Pascoli. «Che cosa deve l’uomo alla patria?» è la prima domanda, a cui Pascoli risponde «La vita». La risposta alla seconda domanda «Quali sono i doveri dell’uomo verso l’umanità?» è «Di amarla». Infine a «Quali sono i doveri degli uomini verso se stessi?» Pascoli risponde «Di rispettarsi». Il documento è stato acquistato all’asta bandita mercoledì a Roma dalla casa Bloombsbury. Prezzo: 2.500 euro
«Corriere della sera» del 22 giugno 2007

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