09 febbraio 2007

Foibe sui libri di storia

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MANUALE DI STORIA 3 – L’ETÀ CONTEMPORANEA A. Giardina, G. Sabbatucci, V. Vidotto per Editori Laterza Nuova edizione aggiornata (pag. 763)
«Certo, la questione di Trieste e della Venezia Giulia rappresentò nel primo decennio postbellico la ferita più dolorosa fra quelle lasciate aperte alla guerra. Il contrasto fra italiani e slavi – esasperato durante il fascismo dalla dura repressione contro le minoranze etniche condotta dal regime – era riesploso alla fine della guerra, nelle zone occupate dagli jugoslavi, con una serie di sanguinose vendette contro gli italiani, culminate nell'esecuzione di alcune migliaia di persone, gettate nelle foibe (profonde fosse naturali del Carso)».

Interessante l’inciso «esasperato durante il fascismo», che inviterebbe a pensare gli episodi di violenza e perversione come inevitabile e quasi naturale reazione al fascismo
ELEMENTI DI STORIA XX SECOLO di Augusto Camera e Renato Fabietti IV edizione Zanichelli (pagg. 1564-1566)
«L'8 settembre 1943, nel vuoto di potere determinato dallo sfacelo dello Stato Italiano, furono uccise, soprattutto in Istria 500/700 persone. Per quanto gravi, quei fatti non corrispondevano però a un disegno politico preordinato: essi furono piuttosto la conseguenza di uno sfogo dell'ira popolare sloveno-croata contro gli italo-fascisti, paragonabile alla strage di fascisti perpetrata nel Nord Italia dopo il 25 aprile, nella quale certo non intervennero motivazioni etniche di nessun genere.» […] «Noi non abbozzeremo un bilancio degli "infoibati" e dei soppressi in vario modo e in varie circostanze, in primo luogo e soprattutto perché le cifre fornite dalle varie fonti sono disparate e malcerte; in secondo luogo perché l'abitudine invalsa di usare come argomento politico il cumulo dei cadaveri gravante sulla coscienza di questo o quel partito ci sembra disgustosa.» […] «Altrettanto inammissibile ci sembra il fatto che osino chiedere conto della ferita sofferta dall'Italia nelle sue regioni nord-orientali coloro che di tale ferita sono stati i primi responsabili o coloro che di tali primi responsabili si dichiarano eredi e continuatori.»

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