L'industria informatica, dopo anni di prodotti ideati per i giovani più o meno anglofoni, si è accorta che gli anziani non stavano al passo. Così ha pensato bene di correre ai ripari: è in arrivo un nuovo sistema operativo. Semplificato, ma con tutte le funzioni che servono davvero
Di Alessandro Saccomandi
In questi ultimi anni l'avvento delle nuove tecnologie e soprattutto di Internet ha avuto un rilevante impatto nella nostra società. Si pensi ai progressi nel mondo della comunicazione, dell'informazione e della fruizione di beni e servizi. Una rivoluzione che influisce e influirà sempre di più sul nostro stile di vita. Una rivoluzione, però, non è mai del tutto democratica. Infatti, sempre più spesso proprio i moderni strumenti tecnologici sono la causa di nuove esclusioni sociali e di nuove diseguaglianze. Perché se le rivoluzioni aprono orizzonti inesplorati, scavano anche nuovi fossati.Uno scenario, questo, che si è soliti chiamare digital divide (divario digitale), che coinvolge tutta quella fetta di popolazione che per problemi fisici, condizione economica o difficoltà di accesso alle infrastrutture è impossibilitata a partecipare alla grande rivoluzione informatica. «Se si digitano in un qualsiasi motore di ricerca le parole "anziani + tecnologie" in italiano o in inglese - spiega l'ingegner Enrico Negri della software house Vegan Solution e responsabile tecnico della associazione no profit Eldy (www.eldy.org) - compariranno pochissimi risultati. Il mondo dell'informatica ha per troppo tempo ignorato delle consistenti fasce di utenti rivolgendosi con i loro prodotti sempre e solo al mondo giovanile e a quello del business. Oggi gli over 65 in Italia, secondo gli ultimi dati Istat, rappresentano più del 20% della popolazione, cioè sono quasi 11 milioni e mezzo e nel 2030 saranno al 27% raggiungendo i 15,7 milioni, tutte persone che sono e saranno escluse dalle grandi opportunità che l'era digitale ha aperto e aprirà».Ecco perché l'idea di Eldy, un progetto nato per avvicinare gli over 55 senza alfabetizzazione informatica al mondo delle nuove tecnologie, è quella di trasformare un ulteriore causa di emarginazione in una preziosa risorsa di aggregazione sociale. «Tutti i sistemi operativi in circolazione - continua Negri - dal più diffuso Windows, a quello Machintosh della Apple, alle numerosissime interfacce di Linux, sono sempre più esperienziali e metaforici, sempre più complessi e sempre meno immediati e accessibile. Vanno bene per chi è cresciuto tra video game e personal computer, non per chi si avvicina per la prima volta ad un monitor e una tastiera». Eldy è un sistema operativo su base Linux e per questo completamente open source (software a libera licenza), che sarà rilasciato gratuitamente entro l'estate. È completamente in italiano, pensato proprio per gli over 55, con un'interfaccia lineare scarna di colori, con caratteri grandi e ben visibili e soprattutto con un impianto simbolico che richiama la quotidianità delle persone meno giovani. Un esempio per tutti: invece di «send mail» un più prosaico «imbuca la lettera», con un apparato grafico e iconografico che richiama molto di più un vecchio ufficio postale che il groviglio di reti e nodi del web. Si potrà installare facilmente sia su normali computer che su hardware studiati ad hoc, anch'essi semplificati. Così, senza dover essere degli esperti, gli utenti che si avvicinano per la prima volta ad un computer potranno subito navigare su Internet, usare la posta elettronica e perché no, chattare con parenti e amici.Eldy è già in cantiere un espansione che comprenderà anche un programma di videoscrittura senza i fronzoli dei ben noti Microsoft Word e similari, un sistema per visualizzare e per archiviare per foto digitali stile album di famiglia e un lettore multimediale per ascoltare musica e vedere filmati. La speranza degli sviluppatori è quello di aver creato un mezzo capace di innescare un sistema virtuoso che una volta in atto produca autonomamente contenuti. In un futuro sono ipotizzabili da una parte l'avvicinamento ad esperienze e linguaggi sempre più diffusi tra le nuove generazioni, come e-mail, forum, chat e voip - che ormai molti di noi danno per scontati - dall'altra si potrebbero sfruttare una serie di servizi particolarmente utili per ch i ha del tempo libero e lo vuole impegnare divertendosi e acquisendo nuove informazioni o per chi abbia delle particolari necessità di sfruttare dei servizi che permettano di superare barriere fisiche. Programmi per la gestione della spesa sanitaria, ricettari, servizi di autocertificazione e di poste on line, fare la spesa su Internet e farsela portare a domicilio, piazze virtuali, e soprattutto la possibilità di monitorare e farsi monitorare lo stato di salute sono ormai tutte realtà più che concrete.«La ragione che ci ha spinto a sviluppare un progetto simile - spiega Negri - è che oggi, grazie all'informatica e alle nuove tecnologie, siamo capaci di monitorare tantissimi processi complessi, dalla gestione di miliardi di dati all'accensione di una lavatrice a distanza, ma ancora ci sono tante persone, magari non autosufficienti, che si spengono in solitudine e nell'indifferenza generale. Se un anziano potesse padroneggiare determinate tecnologie potrebbe interagire con parenti, amici e istituzioni per comunicare il suo stato di salute, le sue esigenze o solo fare quattro chiacchiere vedendo al di la del monitor una persona concreta e non solo una voce».Eldy è stato testato su vari utenti in circoli per anziani e case di riposo che in fase di progettazione hanno contribuito al programma con domande e consigli. Per Neri «i risultati sono promettenti, come era ovvio soprattutto nelle fasce di età "più giovani" quelle che vanno dai 55 ai 70». Persone ancora vitali, curiose ed interessate a capire, e anche ad usare, quella "scatola magica" ormai così familiare a figli e nipoti: il computer.
«Avvenire» del 18 giugno 2006
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