09 gennaio 2013

Plauto: l'inventiva linguistica

brani tratti da Plauto, Miles gloriosus, a cura di P. Santini, Carlo Signorelli Editore 1994
Una delle risorse più ricche e geniali a disposizione dell’arte plautina è la scoppiettante e funambolica inventiva linguistica, la capacità cioè di creare nuove parole e nuove immagini adattissime a evidenziare con precisione e vivezza la carica comica presente in diversi momenti della vicenda trattata e in vari atteggiamenti dei personaggi in scena. Molte neoformazioni sono costituite da nomi composti di colorito epicheggiante e di intonazione quindi parodistica (perché applicati a vicende e personaggi dimessi e quotidiani come quelli del teatro comico): si pensi a dismaritus, «bigamo» (Casina 974) o a multibiba e merobiba, «beona» (Curculio 77). Altre volte sono come ribattezzati con un nome scherzoso oggetti che hanno una loro denominazione tradizionale: così il triclinium diviene in Bacchides 720 un biclinium, perché è un «triclinio per due persone». Altre volte ancora Pianto, con l’intento di realizzare iperboli gustosissime, ricorre alla forma superlativa applicata addirittura a nomi, participi e pronomi che non la richiederebbero: abbiamo così oculissimus, «prezioso come gli occhi» (Curculio 15), occisissimus, «morto completamente» (Casina 694); ipsissimus, «stessissimo» (Trinummus 988). In Bacchides 594-99 Plauto crea due azzeccatissimi neologismi: dentifrangibula, vale adire le mani pronte a colpire che diventano, per similitudine immediata, «arnesi per rompere i denti», e nucifrangibula, cioè i denti del parassita, in sé e per sé molto forti (e per questo definiti «arnesi per schiacciare le noci»), ma destinati ad essere rotti dai colpi dei dentifrangibula di Pistoclero.
Nel duetto iniziale del Miles gloriosus Artotrogo stuzzica la vanagloria del soldato, il quale sta al gioco e, in un accesso di grottesca millanteria, sciorina dei nomi immaginari di colorito burlesco e di scherzosa intonazione epica, che ben si adattano, nella loro parodistica solennità, a questo travaso di boria che ha pervaso l’animo del militare. I termini qui più originali sono, al v. 14, Bumbomachides («colui che combatte con strepito») e Clutumistharidysarchides («illustre cattivo comandante mercenario» o «comandante mercenario noto per la sua incapacità»). Tra i numerosi altri neologismi impiegati nel Miles (molti di essi sono hapax) ricordiamo stercoreus (colorita ingiuria del v. 90), falsiloquus e falsiiurius (v. 191), stimuleus (v. 511), liquidiusculus (v. 665: diminutivo di un comparativo), oblatratrix (v. 681: la donna è assimilata a una cagna), ingeniatus (v. 731), urbicapus (v. 1055: parodisticamente epicheggiante), exfafillatus (v. 1180: «nudo a partire dal petto»), nepotulus (v. 1413: diminutivo ironico e spregiativo).
Postato il 9 gennaio 2013

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