15 maggio 2010

E-book in Italia, fenomeno in crescita ma ancora di nicchia

di Gianni Rusconi
Direttamente dal Salone del Libro di Torino, nell'ambito del convegno "Che fine farà l'e-book: tra libri di carta e applicazioni digitali", è arrivata la fotografia del fenomeno dei libri elettronici in Italia. L'ha scattata l'Aie, l'Associazione Italiana Editori, sfruttando i dati raccolti da NielsenBookScan e questi sono i suoi tratti più significativi: entro dicembre 2010 la produzione di e-book coprirà l'1,5% dei titoli movimentati e rappresenterà circa l'8-9% delle novità presentate a catalogo. Un segnale forte per questo settore anche in relazione ai dati che riguardano gli Stati Uniti, la patria riconosciuta dell'editoria in formato digitale, dove la quota di mercato dei libri elettronici non avrebbe superato il 2% nel 2009 ed è destinata a crescere fino al 15-20% entro il 2015. Fra cinque anni il giro d'affari in Italia potrebbe secondo varie stime i 60-70 milioni di euro, con un'incidenza sul totale del fatturato non inferiore al 4-5%. Parliamo quindi di un "movimento" dalle fortissime potenzialità di sviluppo ma ancora agli inizi, alla ricerca di modelli di business e standard tecnologici da consolidare.
Dall'indagine NielsenBookScan emerge, in modo particolare, come l'e-book abbia cominciato a ricoprire un ruolo interessante, registrando da parte dei consumatori un'attenzione che va ben al di là della semplice curiosità. La lettura di libri e giornali su dispositivi digitali è triplicata infatti in tre anni e oggi riguarda quasi due milioni di italiani con età superiore ai 14 anni. Che si attaccano alle tavolette capaci di riprodurre romanzi e quotidiani per studio e lavoro ma anche per svago. A trainare il fenomeno sarebbero i cosiddetti forti lettori, coloro cioè che comprano oltre 12 libri all'anno: si dimostrano più disponibili rispetto alla media della popolazione per sfogliare e-book attraverso gli appositi lettori elettronici e sono soprattutto gli utenti che si sono già mossi per acquistare quanto disponibile nei canali dell'informatica di consumo o nelle catene di libreria o per informarsi su quale modello di lettore portarsi a casa. Lo studio ha quindi messo l'accento sulla propensione a spendere dei lettori multimediali e ha evidenziato nello specifico come rispetto a una media di 177,69 euro di spesa di un lettore per e-book, i forti acquirenti si dichiarano disponibili a spendere solo poco di più, e cioè 180 euro. In linea generale, come ha evidenziato il presidente di Aie Marco Polillo, bisognerà aspettare le vendite natalizie per attestare la reale maturità del fenomeno e-book e cosa questo significherà per il mercato italiano. "Per ora – ha detto in una nota Polillo - è prematuro qualsiasi commento perché stiamo parlando di un mercato che non ha ancora avuto modo di esprimersi". Le ultime indagini di Nielsen dicono che il 7,5% degli italiani dichiara di aver già comprato (o è prossimo a farlo) un libro elettronico, il 5,8% aspetta la maggiore disponibilità di titoli in italiano e un ulteriore 2,8% la possibilità di leggersi sullo schermo di Kindle & Co. dei best seller. Rispetto ai numeri registrati dai canali tradizionali – il settore dei libri è cresciuto a valore del 3,1% nel 2009 superando quota 1,3 miliardi di euro – quello degli e-book è ancora una nicchia dalle grandi prospettive. Ed è proprio per questo cambiamento annunciato alle porte che molti editori italiani si stanno attrezzando in tal senso.
«Il Sole 24 Ore» del 13 maggio 2010

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