29 settembre 2009

Quei messaggi subliminali più efficaci se sono negativi

Studio dimostra gli effetti sull'inconscio: la sensibilità a quelli che contengono allusioni alla morte o all'angoscia è in realtà un'autodifesa. Il primo a parlarne è stato Packard nel '57, ma le teorie sull'argomento sono sempre state discordanti
di Sara Ficocelli
Nella locandina del film "Il silenzio degli innocenti" di Johnathan Demme si vede un volto di donna con una falena sulle labbra. Guardando attentamente però si distingue, sul dorso dell'insetto, un teschio formato dai corpi di sette donne nude. Quello che può sembrare un tributo artistico (l'immagine è del pittore spagnolo Salvador Dalì) è in realtà un messaggio subliminale sul legame tra sesso e morte. Cinema, musica e opere d'arte ne sono pieni e secondo una ricerca dell'University College di Londra in collaborazione con il Wellcome Trust, questi messaggi non solo vengono assorbiti a livello inconscio, ma la loro efficacia è doppia se sono di contenuto negativo.
Una conclusione che divide il mondo scientifico, dato che la veridicità delle teorie a favore di questi strumenti di comunicazione è sempre stata messa in discussione. "Sull'efficacia di certi messaggi ho i miei dubbi - spiega Gerardo Corti, autore del libro "Occulta sarà tua sorella! Pubblicità, product placement, persuasione: dalla psicologia subliminale ai nuovi media" - e anzi io credo che il messaggio più efficace sia quello che si vede, che viene mostrato direttamente".
Per il loro esperimento i ricercatori inglesi hanno mostrato a 50 persone una serie di parole per 17 millisecondi, intervallo insufficiente per leggerle consciamente. In mezzo a termini emotivamente neutri ne erano stati stati inseriti alcuni positivi ("sorridente", "fiore", "pace") e altri negativi ("agonia", "disperazione", "morte"). Interrogati su ogni parola, gli intervistati sono stati precisi nel descrivere quelle negative nel 77% dei casi, contro il 59% di quelle positive.
Il loro cervello aveva insomma assorbito, senza rendersene conto, le sensazioni negative provocate da "morte" e "agonia", tralasciando il resto. Secondo il professor Nilli Lavie, che ha condotto lo studio, tutto dipende dal percorso evoluzionistico del cervello umano: "La nostra mente, per difendersi dai pericoli, è sempre stata costretta a intercettarli, anche a livello inconsapevole".
Quello che la natura ha sviluppato come risorsa è però oggi terreno interessante per pubblicitari e artisti desiderosi di comunicarci qualcosa andando a toccare la parte più intima della nostra percezione. Il primo a parlare di questa forma di comunicazione è stato Vance Packard nel 1957 con il libro "I persuasori occulti" e dopo di lui l'agente pubblicitario James Vicary ha cercato di dimostrare che puntando la telecamera, nei film, su pop corn e Coca Cola, le quote di vendita di questi prodotti aumentavano del 58%. Le sue teorie i sono poi rivelate infondate, ma gli appassionati di cinema e musica continuano a intercettare messaggi subliminali fra le note e nelle pellicole più famose del mondo.
Tantissimi sono, ad esempio, i fotogrammi con allusioni sessuali nascosti nei cartoon di Walt Disney, dall'upskirt in cui Jessica Rabbit mostra le sue nudità alla parola "sex" che compare nella polvere alzata dal Re Leone. Tra i musicisti, un abile manipolatore di testi è il rapper Eminem: gran parte delle sue canzoni se ascoltate al contrario contengono frasi di senso compiuto e sono in molti a credere che i Queen o i Beatles amassero comporre brani da ascoltare al rovescio. Stando alle teorie più diffuse, i messaggi occulti nascono per contenere parole proibite, che incitano ad acquistare dei prodotti, al consumo di droga o al suicidio. L'inserimento di questi fotogrammi e il ricorso a questi trucchi di ascolto è infatti proibito in tutto il mondo, ma è altamente improbabile che l'inconscio sporga denuncia.
«La Repubblica» del 29 settembre 2009

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